Le aziende del F&B si stanno muovendo verso lo stop all’utilizzo della plastica monouso per il confezionamento dei generi alimentari. 

Le iniziative volte a promuovere la sostenibilità, la rigenerazione delle materie di scarto e gli obiettivi per un impatto ambientale sempre più basso stanno assumendo un’importanza significativa, sia fra la popolazione mondiale sia per le organizzazioni.

Cosimo Carriero

Field Application Engineer di Analog Devices (ADI) e responsabile del Green Team in Italia, si è fatto promotore di un’idea che ha riassunto i concetti sopracitati e che è stata messa in pratica percorrendo oltre 1.600 km attraverso l’Italia. Abbiamo fatto una chiacchierata con Cosimo per capire meglio com’è nata l’idea e quali sono i retroscena che hanno reso concreto il progetto.

D) Cosimo, perché la bici per la tua avventura ecologista?

R) Sono un appassionato ciclista che pratica questo sport da relativamente poco. Arrivato a 50 anni, con una forma fisica precaria, mi sono detto che avrei dovuto fare qualcosa e così ho comprato una bicicletta. Ho cominciato con giri brevi, prevalentemente pianeggianti, via via ho incrementato la distanza, includendo tratti collinari, fino a raggiungere una forma fisica sufficiente a farmi realizzare il mio primo sogno: il giro del Lago di Como in bicicletta, circa 160km. Sono un ambientalista convinto e allo stesso tempo un amante dei viaggi, la bicicletta mi ha permesso di coniugare questi due aspetti della mia vita scoprendo un nuovo tipo di turismo basato su un mezzo di trasporto a impatto zero. Per questo mi sono specializzato, anche se sarebbe più corretto dire innamorato, nel fare il giro dei laghi del nord Italia. Ovvero Orta, Maggiore, Lugano, Iseo, Garda e altri laghi minori, ognuno con delle caratteristiche di percorso uniche.

D) Dal giro dei laghi al “giro d’Italia” il passo è stato breve?

R) Praticamente è stata una logica evoluzione del mio percorso sulle due ruote. Abituandomi a percorrere distanze sempre più lunghe ho cominciato a guardare più lontano e pensare a un viaggio decisamente più lungo del solito. C’è anche da considerare che dal mio punto di vista la bicicletta non è soltanto un mezzo per fare molti chilometri e attività fisica. Dà anche la possibilità continua di lasciarsi sorprendere dal paesaggio e dal contesto che si viene a creare ogni volta che si intraprende un nuovo percorso, rendendo ogni esperienza unica. Io sono originario di Ginosa, una cittadina pugliese, ma risiedo da tantissimi anni a Lomazzo, in Lombardia, per questo è nata l’idea di un itinerario che unisse le due regioni da percorrere in bici. Con le distanze che solitamente riesco a percorrere, facendo quattro calcoli, ho pensato che avrei potuto coprire la distanza di circa 1630 km in due settimane.

D) Alla fine non è stato solo un viaggio ma anche un mezzo di promozione. Come sei arrivato a scegliere l’associazione Plasticaqquà?

R) Esatto, come ho detto prima sono un’ambientalista convinto e questo pensiero va oltre al semplice itinerario. Volevo fare qualcosa di concreto unendo il concetto di mobilità sostenibile e ambiente, sfruttando l’eco mediatico della mia piccola impresa e legando l’ADI Green Team Network a un’iniziativa a favore dell’ambiente. Fra le varie ricerche da me condotte ho individuato Plasticaqquà di Taranto, un’associazione ambientalista impegnata in tantissime iniziative che vanno dal bonificare i siti marini dalla plastica e dai rifiuti vari, provvedendo poi a smaltirli in modo corretto come nel caso di plastica e vetro attraverso la rigenerazione. Tra le iniziative ho trovato molto interessante anche la creazione di una Eco libreria. Per farla breve ogni dieci bottiglie di plastica raccolte e consegnate a Plasticaqquà viene regalato un libro. Così, oltre a educare ad una corretta raccolta differenziata, si offre la possibilità di migliorare l’apertura mentale con la lettura dei libri. Non ultimo Plasticaqquà ha un programma didattico con scolaresche, oratori e centri estivi, per educare i bambini tramite il gioco a differenziare correttamente i rifiuti. Confrontandomi con l’associazione è emerso che avevano in progetto di acquistare dei kayak da utilizzare per raccogliere i rifiuti lungo le coste tarantine laddove non sarebbe stato possibile arrivare dalla terraferma. E con questo interessante progetto ho pensato di promuovere, attraverso il mio viaggio, una raccolta fondi per l’acquisto di questi kayak, che ha avuto un notevole successo e ha raccolto finora poco più di 5.500.00 €. Con queste premesse ho tracciato il percorso con la partenza da Lomazzo e l’arrivo a Taranto in 14 tappe.

D) E hai anche trovato il tempo per fare il “diario di bordo”? Credi che il messaggio promosso da tali iniziative aumenterà la consapevolezza delle persone e simili avventure si moltiplicheranno in futuro?

R) Certamente, questa esperienza non poteva non essere condivisa con tutti attraverso un breve racconto giornaliero e alcune immagini contenute in un blog. Pur essendo abbastanza esausto alla fine di ogni tappa mi è piaciuto molto raccontare i chilometri percorsi, lo scenario, gli imprevisti e naturalmente le emozioni. Ho notato fin da subito che il blog ha avuto molto successo facendo emergere la sensibilità e la passione verso questa iniziativa da parte di amanti dello sport, amici e persino clienti. C’è stato un episodio che voglio raccontare. Un giorno, per mancanza di rete, non ho potuto aggiornare il blog. In tanti mi hanno scritto per chiedermi cosa fosse successo. Con sorpresa ho capito che tanta gente mi seguiva giorno per giorno per scoprire le meraviglie che avevo fotografato durante il viaggio. Alla fine del viaggio, nei vari messaggi che ho ricevuto, è emerso l’entusiasmo di molta gente nel riconsiderare la bicicletta come mezzo di trasporto per le prossime vacanze percorrendo un itinerario ispirandosi a ciò che ho fatto io. Tanto per fare un esempio, ho un collega negli USA che si è ispirato al mio viaggio e ha deciso di partire anche lui per un viaggio di alcuni giorni in bicicletta. Ma senza andare troppo lontano, voglio citare anche il mio collega Pietro, che ha preso la sua mountain bike e mi ha raggiunto in una delle mie tappe per fare un tratto insieme lungo l’argine del Po. Abbiamo trascorso una magnifica giornata.

D) Parlando dei tuoi colleghi, quanto è favorevole la tua azienda, Analog Devices, a tali iniziative e quale approccio sta adottando in aree come la sostenibilità e l’ecologia?

R) Le soluzioni ADI svolgono un ruolo fondamentale nel consentire la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio. L’impatto dell’azienda include anche le ambizioni che si prefigge. ADI si è impegnata a essere carbon neutral entro il 2030 e a raggiungere le zero emissioni entro il 2050. Questi obiettivi consistono nel definire dei Science-Based Targets e garantiscono che ADI operi secondo la scienza del clima, che gli obiettivi siano verificati da terze parti fidate. Riconoscendo la necessità di massimizzare l’impatto dell’azienda, ADI si impegna anche a una collaborazione inclusiva. L’ADI Green Team Network è una delle tante iniziative, guidate da colleghi di tutto il mondo, che mira a richiamare l’attenzione su aspetti importanti come la sostenibilità e le questioni ambientali. E non solo sensibilizzando, ma mettendo in atto misure per aiutare l’azienda a raggiungere il suo obiettivo di neutralità carbonica e zero emissioni.

D) Puoi approfondire alcune delle iniziative che hai adottato in ufficio? Hai accennato che fai parte del Green Team di ADI.

R) Sì, io sono il coordinatore per l’Italia. Il nostro scopo è quello di sensibilizzare i nostri colleghi su alcuni temi fondamentali per vincere la sfida dell’ambiente, come la riduzione degli sprechi di risorse primarie: acqua, energia elettrica ad esempio, ma anche la carta che negli uffici è una voce di consumo importante. In Italia da questo punto di vista siamo abbastanza avanti poiché il tema è particolarmente sentito; tuttavia ci sono ancora margini di miglioramento. Ad esempio, per aiutare l’azienda a raggiungere gli obiettivi che si è prefissata, ovvero la Carbon Neutrality per il 2030 e Zero Emission per il 2050, prevediamo di passare a un fornitore di energia elettrica 100% da fonti rinnovabili. Abbiamo promosso l’iniziativa Plastic Free Office, con l’obiettivo di eliminare del tutto la plastica monouso. Per questo abbiamo fornito l’ufficio di tazzine in ceramica, bicchieri in vetro, posate in acciaio, ed è stata distribuita a tutti una borraccia in sostituzione delle bottiglie in PET. Nei nostri uffici la raccolta differenziata è diventata ormai un automatismo ma noi siamo già oltre; il nostro obiettivo è quello di ridurre al minimo la quantità di rifiuti prodotta. Abbiamo un’altra iniziativa volta a ridurre a zero l’indifferenziata. Abbiamo condotto un’analisi e ci siamo resi conto che una delle voci più importanti del rifiuto indifferenziato era rappresentata dalle capsule del caffè. Abbiamo così creato un’isola di raccolta e chi vuole può anche portare le capsule usate da casa. Come GTN ci occupiamo poi di conferire le capsule negli appositi centri di raccolta, ad esempio i coffee boutique shop.

D) Hai altri progetti con o senza l’ADI Green Team?

R) Senz’altro, ma al momento devo ancora programmare e definire la prossima avventura. Per ora torno al lavoro orgoglioso di quello che ho appena portato a termine. Ho notato che il viaggio che si è appena concluso ha già ispirato tante persone in Analog Devices. Come già accennato negli Stati Uniti, un collega statunitense che ha apprezzato molto il mio viaggio, si è deciso a intraprendere un’iniziativa molto simile alla mia. Inoltre diverse persone con cui ho avuto modo di parlare mi hanno detto che hanno in progetto l’acquisto di una bici. Addirittura alcuni di loro si sono offerti di accompagnarmi per diversi tratti durante il prossimo viaggio. Altri mi hanno semplicemente manifestato tutta la loro invidia, in senso buono naturalmente, per questa incredibile avventura e chissà che non sia di ispirazione anche per loro. Tengo particolarmente al tema ambientale, non è più possibile fare finta di niente, è giunto il momento di agire. Io ho semplicemente fatto un viaggio in bicicletta ma è servito a sensibilizzare molti sul tema dell’ambiente. Ho avuto conferma dell’importanza di questa iniziativa, della risonanza mediatica che è stata data da molta stampa locale, sia in Puglia che in Lombardia. Non ultimo in una comunicazione di fine seduta alla Camera dei Deputati, l’On. Rosalba De Giorgi richiamando l’attenzione sull’emergenza dell’inquinamento dei mari con oltre 150 milioni di tonnellate di plastica già presente sui fondali, ha elogiato questa iniziativa e incoraggiato altri a seguirne l’esempio.

Fonte ufficio stampa Shin Communication