Ecco alcune regole che in questo periodo di grande entusiasmo – con tanti neofiti che si approcciano al ciclismo – possono essere molto utili per i biker di tutti i giorni e per chi si allena seriamente.
Pochi giorni fa si è celebrato il triste anniversario della scomparsa di Michele Scarponi (il corridore dell’Astana che il 22 aprile 2017 – mentre si allenava a Filottrano nelle Marche, suo paese natale – perse la vita investito da un furgone) e da quel giorno molti altri ciclisti, tristemente, hanno fatto la medesina fine. Ad oggi le cose non sono ancora cambiate, anzi. Sempre più gente frenetica alla guida di automobili e mezzi pesanti distratti dal cattivo uso della tecnologia; sempre più manti stradali impresentabili, sia sulle principali arterie che sulle vie secondarie. Semplicemente vergognoso!
La convivenza automobilista/ciclista è molto complicata, una vera Odissea; uscire in bici è diventato uno sport davvero pericoloso, soprattutto se non si rispettano alcune regole o si non si presta estrema attenzione. Le statistiche dicono che solo in Italia c’è un morto ogni 32/35 ore e che in un anno si registrano circa 17.000 incidenti. Sono numeri impressionanti che la “Fondazione Michele Scarponi” – l’associazione voluta da Marco, il fratello del compianto Michele – sta continuando a sensibilizzare.
Ma come ci si deve comportare?
Per aiutare quest’iniziativa il ciclista deve recitare la propria parte, così come l’automobilista e le istituzioni. Senza entrare nel merito di quello che dovrebbero fare gli enti che curano le strade (falcidiate da buche, crepe, tombini, marciapiedi, dossi e scarsa manutenzione) o di quello che deve considerare un guidatore (essere più paziente, rispettoso dei limiti e capire che il suo mezzo può provocare morte o seri danni agli utenti più deboli, pedoni o biker che siano), cerchiamo di dare alcuni suggerimenti. Consigli utilili soprattutto per chi vuole allenarsi in bici nelle zone più trafficate o nelle quali mancano le ciclabili e la sicurezza.
Il decalogo per chi pedala da solo o in coppia…
- Regola numero uno: indossare sempre il casco!
- Indossare un abbigliamento adeguato (soprattutto in inverno, che non limiti ed ostacoli i movimenti del corpo);
- Sempre in termini di abbigliamento – se possibile – dotarsi di capi dai colori vivaci, magari con tonalità fluo del casco, dei guantini, dei calzini o delle scarpe.
- Mantenere sempre la parte destra della sede stradale (ove possibile, visto che l’asfalto di molte strade è rovinato e pericoloso);
- Guardare bene la strada davanti a se e segnalare (con gesti ben chiari e prestabiliti) a chi ci segue eventuali pericoli od ostacoli sulla carreggiata;
- Guardarsi le spalle prima di compiere una qualsiasi manovra (ad esempio evitare una buca, sorpassare un altro ciclista o svoltare ad un incrocio)
- Mantenere alta l’attenzione e la concentrazione, evitare di distrarsi guardando in giro o parlanodo con i compagni di pedalata;
- Avere una visione più periferica e cercare di prevedere le mosse altrui;
- Quand’è possibile scegliere strade secondarie ed evitare quelle principali molto trafficate;
- Infine – cosa molto importante – utilizzare soprattutto nella parte posteriore della bicicletta dispositivi luminosi a LED per segnalare la nostra presenza sulla strada agli automobilisti che sopraggiungono da dietro.
…e per chi pedala in gruppo
- Evitare gruppi di ciclisti numerosi o indisciplinati. E’ sempre meglio scegliere i compagni di allenamento con caratteristiche simili alle proprie;
- Preferire una compagnia di poche persone fidate e responsabili;
- Quando si è davanti a tirare o a fare l’andatura (senza “strappare” per staccare gli altri ciclcisti, controllare che tutto sia a posto. Il gruppo dev’essere ordinato e omogeneo;
- Aspettare il compagno se si ferma per un “pit stop” fisiologico, se ha bucato o andargli incontro se non lo si vede arrivare dopo che si è attardato per un qualsiasi motivo;
- Evitare di simulare sfide con gli altri compagni di allenamento quando mancano le necessarie condizioni di sicurezza;
- Cercare di stare in fila indiana o affiancati per due, occupando il minor spazio possibile sulla carreggiata stradale.
Fonte ENDU