La discesa senza freni è forse il momento più difficile di tutta l'impresa di Patrik Seabase
La discesa senza freni è forse il momento più difficile di tutta l’impresa di Patrik Seabase

Sulla sua bici a scatto fisso Patrick Seabase ha affrontato nel corso di 12 ore e 54 minuti cinque passi di montagna dei Pirenei, 309 chilometri e più di 7611 metri di altitudine; tutto questo con un solo rapporto di trasmissione e l’assenza dei freni.
Patrick Seabase è salito in sella alla sua bici a scatto fisso per la prima tappa montuosa del Giro di Francia del 1910. In un giorno ha coperto la distanza tra Bagnères-de-Luchon e Bayonne attraversando i Pirenei. La tappa, entrata nella storia come la “tappa della morte”, fu cancellata dal programma del Giro di Francia pochi anni dopo la sua prima introduzione a causa della sua estrema durezza. Patrick, come se questo non bastasse, ha deciso di affrontare la tappa con la bici a scatto fisso, adottando un solo rapporto di marcia e rinunciando ai freni.
La partenza è avvenuta alle quattro del mattino con la prima tappa intermedia a Col de Peyresourde. Con il sorgere del sole ha conquistato il Col d’Aspin prima di fronteggiare la montagna temuta anche dai ciclisti professionisti, il Col du Tourmalet. “Dopo 5 chilometri con moderata salita, sono seguiti 12 chilometri tra l’8% e il 12% di ripidezza. Nonostante tutto sono riuscito a salire più facilmente rispetto a quanto avessi previsto, anche sicuramente grazie alla continua spinta motivazionale di Danilo Hondo”.
Seabase ha poi proseguito attraversando con una leggerezza sorprendente il tratto tra il Col d’Aubisque e il Col d’Osquich, toccando delle ragguardevoli punte di velocità di oltre 40 chilometri l’ora. A questo tratto ha fatto seguito la discesa verso la piana del Pay Basque. Con la stessa forza con la quale si era battuto sui passi dei Pirenei con un rapporto di marcia non completamente adatto, così ha continuato la sua lotta sulle colline.
Dopo che Hondo, l’ex ciclista professionista tedesco presente nelle vesti di direttore tecnico, gli aveva imposto qualche pausa, l’atleta ha raggiunto il traguardo poco prima delle 8 di sera dopo 12 ore e 54 minuti di guida effettiva. Seabase vede la sua impresa come un omaggio verso quegli uomini che il 21 luglio del 1910 affrontarono la prima tappa montuosa del Giro di Francia riscrivendo la storia con la tappa della morte.