Il primo semestre del 2018 rivela, attraverso i dati Eurostat, una realtà impietosa: le importazioni dalla Cina verso la UE hanno fatto un notevole balzo avanti e lo hanno fatto proprio laddove i dazi anti-dumping avrebbero dovuto fare da argine, ossia nel settore delle bici elettriche.

Un tassello interessante da aggiungere all’annosa questione che si protrae ormai dal 31 Gennaio di quest’anno, data nella quale la European Bicycle Manufactrurer’s Association (EBMA) ha richiesto ed ottenuto l’inizio della registrazione di tutte le ebike cinesi in ingresso nella Comunità Europea.

A far data dal 4 Maggio 2018, la Commissione ha attivato un consistente sistema di dazi sulle bici elettriche battenti bandiera cinese, in attesa della decisione definitiva il prossimo 20 Gennaio 2019.

Eppure, le importazioni dalla Cina non sembrano averne risentito più di tanto.

importazioni dalla cina
photo credit: Jim Davies Mobikes via photopin (license)

Una crescita consistente per le importazioni dalla Cina

I dati Eurostat hanno fotografato e permesso il confronto tra il primo semestre del 2018 ed i primi sei mesi del 2017 sulle importazioni di quelle che sono classificate come Pedelec (CN Code 87116010), con motore da 250 W e velocità massima 25 km/h.

Quest’anno, da Gennaio a Giugno, ne sono entrate nella UE 842.500 unità: di queste, ben il 73% provenivano dalla Cina.

Il primo semestre del 2017 aveva registrato “solo” 498.000 ebike importate nei 28 Paesi membri della Comunità Europea e la differenza tra i due semestri conta 345.000 unità, delle quali 290.000 prodotte a Pechino e dintorni (un buon 69% in più da un anno all’altro).

Le importazioni dalla Cina, in generale, si sono anche accaparrate l’84% del totale della crescita nelle importazioni verso l’Europa.

 

 

I dazi anti-dumping che effetti hanno?

Al momento la EBMA si è rifiutata di rispondere alle domande in merito della stampa europea, che è naturalmente andata a pungolarla in quanto promotrice del procedimento che ha portato la Commissione a valutare l’imposizione dei dazi.

Sulla carta si leggono storie contrastanti con i dati riportati, in quanto sia nel Vecchio Continente che in Asia c’è chi si sente danneggiato da queste norme fiscali.

Paradossalmente, a lamentarsi maggiormente paiono essere i più vicini a noi, ossia gli importatori, che attraverso la loro associazione rappresentante (il Collective of European Importers of Electric Bicycle) hanno più volte espresso preoccupazione.

importazioni dalla cina
photo credit: Klardrommar Wandering Souls via photopin (license)

Le conseguenze prospettate vanno soprattutto nella direzione di un danno economico che, in primis, si abbatte sulle aziende europee che si occupano di importazioni dalla Cina che non sulle aziende cinesi stesse.

Lamentando di non aver potuto opporre le proprie argomentazioni nel dibattito sulla procedura anti-dumping, il Collettivo degli importatori stima un danno medio di circa 600.000 euro che interesserebbe almeno 150 società: il settore, complessivamente, pagherebbe quindi un “dazio” collaterale pari a 90 milioni di euro, con tutte le ricadute occupazionali del caso.

 

Si rafforzano Vietnam e Taiwan

Oltre a chiedersi se prima dell’eventuale imposizione definitiva dei dazi anti-dumping nei confronti delle importazioni dalla Cina nel settore delle bici elettriche, sarà dato ascolto alla categoria degli importatori, c’è dunque da riflettere sui reali effetti di tali provvedimenti.

Se, da un lato, la EBMA difende gli interessi di aziende occidentali che hanno investito per decenni nello sviluppo della bici elettrica contro l’invasione di prodotti a basso costo, è pur vero che proprio la Cina consente a molti di sostenere produzioni di grandi volumi a costi accessibili.

importatori europei container
photo credit: iansand Containers via photopin (license)

Inoltre, nella prima metà del 2018 le importazioni dalla Cina sono aumentate e, con esse, si sono fatte avanti anche quelle di alcuni Paesi finora considerati outsider, come Vietnam e Taiwan.

Il Vietnam, anche grazie ad una politica di sgravi per favorirne lo sviluppo, ha esportato in Europa 101.000 bici elettriche nel primo semestre 2018: praticamente quante in tutto il 2017, che ne contò 101.000.