Acqua, acqua e ancora acqua. Ne sta facendo di continuo in questi giorni, disastri compresi, ma smettere di pedalare, per chi ce l’ha come abitudine, è difficile. La pioggia non ferma il ciclista “vero”. Quello che sa che il suo mezzo è quello, divertimento o lavoro, si sposta così. Fissa o single speed compresa. E sono sempre di più per fortuna.
Ci sono tanti modi per salvarsi dalla pioggia, che sia leggera o torrenziale. Ce li insegnano, pensate un po’, i paesi del nord Europa. Quelli che sono messi peggio di noi dal punto di vista climatico per andare in bici. Solo che lì la bicicletta fa parte della cultura e ci si va sempre. Non avrebbe senso rinunciare per un po’ di pioggia anche perché significherebbe rinunciare alla bicicletta viste le giornate d’acqua.
Affrontare l’inverno passa per un equipaggiamento che, per forza di cose, andrà a incidere in qualche modo anche sulla linea della bicicletta. Chi va di single o fixed storce subito la bocca: sporcare la linea pulita e la semplicità di una bicicletta semplice si fa a malincuore, ma la necessità può prendere il sopravvento ogni tanto. Ad esempio il parafango, provvidenziale, da fissare sotto la sella. Gli anglofoni lo chiamano direttamente “ass saver” (non ve lo traduciamo) ed è la soluzione più semplice e facilmente rimovibile per ripararsi dagli schizzi della ruota motrice. Si incastra nel telaio della sella e via. Altrimenti ci sono le soluzioni classiche da fissare al telaio con un incastro veloce. Alcune sono adottate anche dai corridori professionisti che, per lavoro, non possono certo rinunciare alle giornate di pioggia. E allora non c’è niente di male se per un momento sporchiamo la linea della bici per evitare di sporcare troppo la nostra. Che poi, a ben guardare, se diluvia non è certo il parafango a bastare, ci vuole altro, ma il parafango permette di uscire se le strade non sono ancora asciutte senza troppi problemi. Ce n’è anche per la ruota anteriore, da fissare sotto al tubo obliquo.
A ripulire la bici ci si penserà ai primi raggi di sole.