Da dove transita il grosso del mercato della bici? Nello UK, dalle grandi catene di distribuzione. Non che si tratti di una novità ma rappresenta anch’esso un dato da tenere in considerazione, specialmente quando tali catene puntano a vendere i propri Marchi, facendo una vera e propria concorrenza ai classici produttori di biciclette.

Fermo restando che nessun appassionato “tradirebbe” il fascino e la qualità – senza prezzo, si potrebbe dire – delle grandi firme del ciclo, bisogna prendere atto che una rivoluzione ciclistica che coinvolge milioni di persone in tutta Europa sta passando per gli scaffali delle grandi catene di distribuzione.

Un esempio è la Gran Bretagna.

 

Grandi catene uk
Un negozio Halford in una foto d’epoca – Halfords via Facebook

La crescita delle grandi catene dell’Outdoor

La vendita di biciclette in Gran Bretagna è dominata da Halfords-UK: dal 2016 al 2017 la catena è passata dal 24% al 26% di share del mercato del ciclo britannico.

Detiene inoltre il 10% del volume di riparazioni effettuate nel Paese ed il 15% del mercato degli accessori e dei componenti.

Insomma, nella testa degli Inglesi Halford è il posto giusto dove trovare una bici o una parte di essa e l’incremento dei suoi guadagni nel comparto ciclo, pari al 3,9% nel 2017, lo dimostra.

 

 

A non passarsela benissimo vi è invece Evans Cycles, catena con 60 punti vendita nel Regno Unito, che dal 2016 registra un calo costante: nei 12 mesi precedenti l’Ottobre di due anni fa perse addirittura il 58% del suo profitto operativo.

Chi sale è la francese Decathlon, insieme a GoOutdoors: le due catene generaliste dello sport stanno espandendo la propria presenza nello UK e promettono battaglia sul mercato della bicicletta.

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L’inaugurazione di un centro GoOutdoors – GoOutdoors via Facebook

E-bike: specialisti vs mainstream

In Gran Bretagna le e-bike crescono e lo fanno tanto più è alta la fascia di mercato.

Si tratta però di un ragionamento in proporzione: le bici a pedalata assistita vendute nello UK sono al 95% importate dall’estero e, di queste, il 25% circa (16.000 unità su 62.500 unità importate nel 2017) proviene dalla UE.

Questa fetta rappresenta in gran parte il segmento che gli Inglesi chiamano “quality e-bikes” o “high price premium e-bikes”.

 

 

Una richiesta considerevole di bici elettriche di buona qualità, con un prezzo che, mediamente, si attesta poco al di sotto dei 3.000 euro, fa sì che i rivenditori specializzati detengano ancora una buona fetta delle operazioni: si rivela però la tendenza, in crescita, da parte delle grandi catene ad offrire bici elettriche di qualità sempre più alta, spesso accompagnate da formule di acquisto agevolate.

Inutile dire che questo mix ingolosisce i clienti, tentandone alcuni tra i più esperti ed attirando i neofiti.

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Uno store Evans Cycles – Evans Cycles via Facebook

Ad inserirsi nella bagarre vi sono poi i rivenditori on-line: 50 Cycles ed e-bikeshop sono ad esempio due catene che, con l’apertura anche di punti vendita fisici, moltiplicatisi proprio nel 2018, si stanno prendendo buone quote di mercato.

La chiave sta nella rapidità dei servizi e nell’offerta di supporto al cliente, spesso attratto all’acquisto on-line dopo un aggancio nel mondo reale tramite eventi outdoor e test delle bici presenti in gamma.