È stata soprattutto l’Europa a far compiere un balzo avanti nelle vendite a Giant, di pari passo con l’espansione del mercato delle bici elettriche.

L’introito, al netto delle tasse, registrato da Giant Manufacturing Co. Ltd è stato, nel primo semestre del 2018, superiore al precedente del 31,8%: un risultato dovuto per lo più alla crescita delle e-bike sui mercati internazionali.

Sebbene in contemporanea vi sia stato un rialzo della tassazione che ha così decurtato i guadagni di Giant del 10% o, se preferite, di 52,2 milioni di Euro, rispetto al 2017 i primi sei mesi del 2018 hanno portato una crescita del ricavo netto, tassazione esclusa, del 7,9% (29,17 milioni di Euro, per un totale di 830,2 milioni).

 

L’e-bike europea traina Giant

Il miglior mercato sul quale il produttore taiwanese è attivo si è rivelato essere l’Europa, che da inizio anno ha fatto registrare una crescita a due cifre principalmente dovuta all’affermazione della bici elettrica.

Stagnante invece il mercato USA, per quanto, anche qui, le uniche note positive arrivino dalle e-bike: con la fine del 2018 Giant intende introdurre nuovi modelli e smuovere così le acque, sempre che i dazi introdotti dall’amministrazione Trump non provochino nuove battute d’arresto.

In Cina le vendite rimangono invece relativamente ferme: la strategia del produttore è orientata al cambiamento del mercato interno, investendo sulla fibra di carbonio. I risultati di questi investimenti sono ancora lungi dall’esplicitarsi ma Giant è fiduciosa, intravedendo, a suo dire, i primi segnali di risposta.

 

 

 

Una strategia di produzione in ogni continente

Giant, osservando i dati di mercato del primo semestre 2018, rivela una certa felicità nel constatare la crescita della domanda nel settore della pedalata assistita.

In particolare, si dice pronta a soddisfare tale richiesta, scommettendo sul vantaggio infrastrutturale che le darebbe l’aver investito in una catena di produzione e distribuzione in parte mirata proprio alle e-bike.

Giant dispone di vari impianti produttivi, dislocati fra Taiwan, Cina ed Europa.

La richiesta di e-bike “high end, di fascia alta, proveniente dai mercati europei e nordamericano è assorbita dalla sede di Taiwan, mentre gli impianti in territorio cinese producono per soddisfare la domanda di bici elettriche di fascia medio-bassa dei mercati di casa, ossia Cina, Taiwan stessa, Giappone ed Asia in generale.

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Giant via Facebook

La sede europea, che si trova nei Paesi Bassi, è orientata alla ricerca di prodotti innovativi per il mercato del Vecchio Continente, nonché ai servizi di assistenza al cliente.

Da ultimo, a inizio estate Giant ha avviato la costruzione di un impianto produttivo in Ungheria, dal quale usciranno sia bici tradizionali che elettriche destinate a sopperire al surplus di domanda che si ta manifestando.

 

 

Incertezze dovute ai dazi

Il Marchio di Taiwan non ignora che l’evoluzione in chiave protezionistica dei mercati UE ed USA porterà ad una situazione di instabilità degli stessi.

In entrambi i casi nel mirino sono finite le importazioni dalla Cina ma non bisogna dimenticare che Taiwan, amministrativamente, è ormai sotto l’egida di Beijing: non solo Giant, la maggior parte dell’industria del ciclo ha in questi decenni investito proprio sulla Cina per rendere competitive le proprie produzioni.

Garantire i volumi richiesti dai mercati UE e USA senza passare per la Cina sarà dura, se non impossibile nel breve termine: Giant si dice convinta che disporre di produzioni nei vari continenti sia la risposta giusta per mantenere una forte presenza sui mercati, garantendo rapidità e flessibilità nella risposta.