Secondo uno studio condotto da un professore dell’Università di Colonia, negli ultimi vent’anni i tedeschi che hanno scelto di usare di più la bicicletta sono quelli con un più alto grado di istruzione.

Il primo ministro inglese Boris Johnson_PH credit forbes.com

Istruzione e ciclismo

Secondo uno studio del sociologo Ansgar Hudde dell’Università di Colonia, in Germania le persone con un’istruzione superiore alla media usano di più la bicicletta. Nel 2018 gli abitanti delle città tedesche con almeno un diploma di scuola superiore hanno pedalato in media 70 minuti a settimana, 28 in più rispetto agli altri cittadini. Ciò accade anche nelle zone rurali, dove però le differenze riscontrate non sono così evidenti come in quelle urbane.

Lo studio, pubblicato sul Journal of Transport Geography, si basa sui dati del panel tedesco della mobilità relativo agli anni dal 1996 al 2018, e sullo studio “Mobility in Germany 2017” del Ministero federale dei trasporti. Nella documentazione raccolta compaiono tutti i percorsi presi da oltre 55.000 intervistati e i loro relativi mezzi di trasporto. 

Un trend degli ultimi vent’anni 

Lo studio di Hudde include anche altre informazioni atte a verificare se la relazione emersa non fosse in qualche modo falsata. “Riguardo al lavoro, certamente le persone soggette a turni possono andare in bicicletta meno spesso perché di notte diventa più complicato. Tuttavia, anche prendendo in considerazione fattori come la distanza percorsa, l’età, il reddito e il luogo di residenza, questa differenza relativa al grado di istruzione rimane”, spiega lo scienziato.

Fino al 1996 la situazione era piuttosto omogenea, aggiunge Hudde, ma da quell’anno in poi c’è stata una separazione. “Il gruppo più istruito ha raddoppiato il proprio tempo trascorso in bicicletta“. 

Il Ministro tedesco dell’Agricoltura Ceo özdemir_PH credit newnpr.org

Cosa rappresenta per te la bici? 

Ciò è in parte dovuto al fatto che la bicicletta sta diventando una sorta di status symbol dal doppio significato. Per le persone con un basso livello di istruzione andare in bici sembra associarsi ad un basso livello sociale. Viceversa, per quelle con un’istruzione superiore non c’è il rischio di essere considerati poveri o di non aver avuto successo. “Quando un professore arriva all’università in bicicletta nessuno pensa: ‘Poverino, non può permettersi un’auto’, ma piuttosto: ‘Beh, questa persona è attenta all’ambiente’ “, spiega il sociologo. Come altro esempio, Hudde cita Cem Özdemir, il neo-ministro dell’agricoltura tedesco che recentemente si è presentato in bicicletta alla cerimonia di giuramento per il suo incarico. 

 

Qualcosa sta cambiando, ma attenzione all’arroganza 

Questo studio potrebbe alimentare alcune tensioni tra i gruppi di persone citati. Se da un lato è innegabile che scegliere di andare in bici può derivare da un maggiore grado di  informazione e da una presa di coscienza su alcuni importanti temi, è altrettanto vero che ci possono essere motivazioni tra le più disparate. Dalla gratificazione del proprio ego alla più semplice convenienza personale rispetto ad altri mezzi di trasporto. Per questo è necessario agevolare l’utilizzo della bici in ambienti urbani con strategie politiche volte a colmare le lacune che alcuni sostenitori del ciclismo tout-court a volte negano esserci e che, all’opposto, altri utenti della strada ritengono a priori incolmabili. 

La realtà è che con il giusto equilibrio tra incentivi all’uso, infrastrutture ciclistiche come i parcheggi diffusi e alcuni aggiustamenti normativi, sarebbe possibile e conveniente per tutti usare la bicicletta (in particolare l’e-bike), in molte più situazioni di quello che normalmente si pensa.