Pubblichiamo la risposta del CPA all’UCI riguardo all’uso dei freni a disco.
Il CPA (Associazione dei Corridori Professionisti Internazionale) vuole, con questo comunicato, rispondere a quello dell’UCI di qualche giorno fa, relativo all’autorizzazione all’utilizzo dei freni a disco nel ciclismo professionistico su strada nella stagione 2016.
Il CPA sottolinea che non è contraria all’evoluzione tecnologica nel ciclismo, come ha potuto sottolineare in numerose occasioni.
È chiaro che nel nostro sport c’è anche una componente meccanica, ma la ricerca e le innovazioni non devono essere introdotte senza prendere in considerazione le preoccupazioni prioritarie dei corridori, specie in termini di sicurezza.
In più occasioni abbiamo esposto i numerosi problemi legati a questa nuova tecnologia dei freni a disco.
Il CPA ha chiesto di essere parte integrante della commissione materiali dell’UCI per poter esporre il punto di vista dei corridori, purtroppo fino a oggi ancora senza successo e dunque lamentiamo che nessuno dei nostri rappresentanti sia presente in queste riunioni di lavoro.
Abbiamo molte indicazioni e suggerimenti da parte dei corridori che a volte non possono esprimersi in tutta libertà a titolo personale. Non si può ignorare infatti che l’industria del ciclismo sia un partner finanziario importante dell’economia del nostro sport e opporsi è a volte difficile.
Il CPA chiede dunque maggiori scambi e collaborazione su questo tema che per i corridori costituisce un’evoluzione importante, per la quale, per ora, sarebbe falso affermare che hanno dato il loro parere favorevole.