Aveva lasciato il governo afghano a causa di disaccordi con membri interni alla cerchia del presidente, oggi lavora come rider per un’azienda di Lipsia.

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Ricominciare dalle bici 

Prima di partire per la Germania lo scorso dicembre, Sayed Sadaat era ministro delle comunicazioni nel governo afghano. Oggi (come riporta il sito di AlJazeera) fa il rider a Lipsia, città nella quale si è trasferito in cerca di un futuro migliore nonostante il suo promettente passato lavorativo. Con una laurea in informatica e telecomunicazioni l’ex ministro sperava di trovare occupazione in un campo correlato: senza il tedesco però le sue possibilità si sono dimostrate scarse. Ogni giorno passa quindi diverse ore in una scuola di lingua prima di iniziare il turno serale per Lieferando, l’azienda di consegne con cui lavora da quest’estate. “I primi giorni sono stati entusiasmanti ma difficili […] la lingua è la parte più importante, ma più esci e vedi persone, più impari”, ha detto descrivendo la sua nuova vita in mezzo al traffico cittadino.

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Non è facile per nessuno 

Oggi la storia di Sadaat ha trovato particolare risalto a causa della situazione in cui si trova l’Afghanistan da quando è cominciato il ritorno dei talebani. Dopo aver lasciato il governo afghano nel 2018 a causa dei cattivi rapporti con alcuni membri interni alla cerchia del presidente, ha deciso di ricominciare all’estero. Tra le destinazioni possibili ha escluso il Regno Unito nonostante vi avesse passato gran parte della sua vita e nonostante la doppia cittadinanza, sia perché era convinto di trovare una situazione occupazionale migliore in Germania sia perché spaventato dalle possibili conseguenze della Brexit sugli spostamenti all’interno dell’Europa. Ha detto che molti lo hanno criticato per aver accettato un lavoro del genere dopo aver servito il governo per due anni ma lui non sembra dare peso a questi giudizi.

Una strana storia quella di Sadaat, un uomo che forse non solo ha capito in anticipo quale aria tirava nel suo paese negli ultimi tempi, ma anche che ha avuto il coraggio di seguire le sue idee dimostrando come la dignità sia legata ad un modo onesto di vivere e lavorare.