Si torna a produrre in Europa? Sembra di si, secondo Eurostat i numeri stanno aumentando e la classifica conferma alcune eccellenze.

Perché ri-localizzare

Che il trend fosse in aumento lo sapevamo. Un po’ ovunque in Europa è aumentata la circolazione e la produzione di biciclette, come avevamo visto in questo articolo sui dati 2020. Il reshoring (ritorno in patria delle aziende) sta cominciando a diventare un fenomeno diffuso per diversi motivi, in particolare Covid e guerra: i sempre più complicati rapporti con il mondo produttivo euro-asiatico, platealmente più vicino a Putin, risulta penalizzato da catene di approvvigionamento sempre più singhiozzanti che mal si conciliano con la domanda in arrivo.

Produrre in casa propria non è sempre fattibile ed ha un costo quasi sempre più elevato (tranne forse in questo periodo): ma la delocalizzazione spesso non paga in termini di qualità, di conseguente soddisfazione del cliente e di controllo produttivo. Inoltre, tendiamo ancora a credere che paesi come la Cina siamo preparati a produrre tutto, che abbiano a disposizione materie prime, energia e manodopera, ma non è affatto così. Le sanzioni che limitano le esportazioni verso la Russia stanno facendo emergere quanto ormai le nazioni sono dipendenti l’una dall’altra, e molti analisti credono che sia proprio questa strategia che farà crollare PutinSe una nazione rimane isolata è difficile che possa ancora competere sul mercato e soddisfare i suoi bisogni (o quelli che ritiene tali), specie se molto estesa.

Di nuovo primo il Portogallo

Rilocalizzare sembra essere, almeno per il settore ciclo, una soluzione altamente percorribile e vantaggiosa, in grado di garantire una filiera produttiva più corta, controllabile e, teoricamente, meno energivora. I dati Eurostat si allineano con quelli già rilevati nel 2020, che vedevano il Portogallo in testa nella produzione e l’Italia subito dietro. Oggi possiamo parlarvi dei dati 2021, anno in cui nell’UE sono state prodotte in totale 13,5 milioni di biciclette, con un aumento dell’11% rispetto al 2020. La produzione varia notevolmente tra gli Stati membri dell’UE per i quali sono disponibili dati. Il maggior numero di biciclette prodotte è stato segnalato di nuovo il Portogallo (2,9 milioni), seguito da Romania (2,5 milioni), Italia (1,9 milioni), Germania (1,4 milioni) e Polonia (1,2 milioni). Non sono disponibili i dati di alcune nazioni, Austria, Lettonia, Slovenia e Slovacchia, e c’è una produzione zero segnalata da Estonia e Irlanda. In ogni caso il trend sembra ormai essersi impostato e possiamo solo sperare che stavolta continui.