Mauro Maiolli, vincitore di ENDUdream2020, ci spiega come sia importante in questo momento saper gestire emozioni e motivazioni personali.

Per molti sportivi, ciclisti compresi, i primi mesi dell’anno rappresentano l’inizio della stagione agonistica. Sono quelli delle intense preparazioni atletiche, dei carichi di lavoro pesanti, dei lunghi infiniti prima e delle rifiniture poi. Quei mesi dove in allenamento si mette a punto ogni minimo dettaglio per trovare la miglior prestazione in gara.

Purtroppo invece, in questo periodo, la parola d’ordine è una sola: “restate a casa”! Per quei pochi che dispongono di attrezzature indoor (palestre attrezzate, pesi, rulli, spinbike, tapis roulant) per non fermarsi totalmente sorge un altro problema, forse ancora più duro della quarantena: la motivazione.

La motivazione

E’ alla base di ognuno di noi, dall’amatore alle prime armi all’atleta evoluto che sta cercando ossessivamente la condizione perfetta. È quello stimolo che fa provare emozioni forti, che fa mettere la sveglia all’alba mentre tutto il mondo intorno ancora dorme, che fa indossare maglia e scarpette dopo un’intensa giornata di lavoro. Quello stesso stimolo che fa dire sempre e comunque “non posso fermarmi proprio adesso”.

Opportunità da sfruttare

Paradossalmente la situazione attuale potrebbe anche sembrare un vantaggio. Potersi allenare a qualsiasi ora, avere la possibilità di fare doppie sedute alternando il lavoro aerobico a quello anaerobico, riposare, dormire tanto la notte e controllare alla perfezione l’alimentazione, restare con la propria famiglia, con propri affetti, godersi i figli.Malgrado questi plus, però, non è cosi semplice come sembra perché la nostra mente è bombardata dalle notizie negative. La nostra coscienza, al cospetto di chi sta male, ci fa quasi sentire in colpa per avere la fortuna di essere in salute e di poter rimanere un minimo allenati. E poi, mai come ora, quelle stesse competizioni per le quali ci stavamo tanto impegnando ci sembrano così incerte e lontane.

Le emozioni

E’ in questo momento di sconforto che dobbiamo tirare fuori il meglio di noi. Dobbiamo imparare a controllare le emozioni, dobbiamo far prevalere quel lato indomito e battagliero che ci contraddistingue, cercando di scavare profondamente nei nostri cuori. Non dobbiamo mai dimenticare il motivo che ci ha spinto fino a qui mandando in continuazione nuovi stimoli al  cervello, ricordandogli sempre la ragione per la quale ci siamo messi in gioco con noi stessi e che ci ha fatto essere pronti ad affrontare tutti questi sacrifici. Dobbiamo avere la consapevolezza che tutto il lavoro svolto finora in questo momento drammatico non andrà perso. Anzi, arricchirà ancora di più il nostro bagaglio sportivo e di esperienza personale perché – mai come ora – abbiamo la possibilità di imparare a conoscerci fino in fondo.

Ronde van Vlaanderen 2019 – Giro delle Fiandre – Il vincitore Alberto Bettiol (EF Education First) – PH Credit Luca Bettini/BettiniPhoto©2019

Bisogna avere la certezza che tutto questo prima o poi finirà e, quando accadrà, saremo ancora più forti di prima. Non tanto per la nostra forma atletica che magari andrà rivista e perfezionata, ma perchè nonostante tutto noi sportivi non abbiamo mai smesso di crederci.

Fonte ENDU, Mauro Maiolli ambassador ENDU Mag