Andando ad Eicma 2018, regno incontrastato della moto, cosa ci si deve aspettare dal mondo delle bici elettriche? Quest’anno la sua presenza è stata dichiarata con ampio anticipo e l’assenza di Cosmobike apre a delle aspettative nei confronti di quella che, storicamente, è la fiera del motociclo, più che del ciclo.
L’area bici forse non rappresenta il settore, soprattutto non fa dell’edizione odierna dell’Esposizione Internazionale del Ciclo e Motociclo colei che rimpiazza l’assenza di una fiera di settore interamente dedicata, ma da alcuni segnali a mio avviso significativi.
Bici elettriche ad Eicma 2018: una fiera diffusa
Eicma 2018 porta con sé in dote un’area dedicata alle bici elettriche che raccoglie la maggior parte degli espositori dell’emisfero pedalata assistita, ma la vera novità da notare è la presenza, relativamente diffusa, di ebike in giro per i padiglioni.
Malgrado l’Esposizione Internazionale abbia posto più volte l’accento sulla vocazione a pedalata assistita dell’edizione 2018, personalmente mi sarei aspettato una presenza ancora maggiore di Marchi, mentre la supremazia del mondo moto rimane indiscussa.
Leggi anche:
Eurobike, la fiera EU della bici riserva un palco alle cargo bike
C’è da dire che non si tratta di una delle edizioni più estese che si ricordino – 6 i padiglioni della Fiera di Milano occupati, più una test zone – e che l’area ebike è effettivamente più consistente che in passato.
Tuttavia, non si può dire che Eicma 2018 rappresenti una netta occupazione di quel territorio lasciato libero dallo slittamento di Cosmobike a febbraio, l’unica fiera del settore ciclo effettivamente tale.
Per lo meno, non lo rappresenta per la bici a tutto tondo: sulle ebike, però, il discorso potrebbe essere diverso.
Bici elettriche, prove generali di ibridazione
Penso di poter affermare che oramai la maschera è stata gettata: tra gli espositori di bici elettriche è una costante la presenza di almeno un modello che occhieggia al contesto urban parlando un linguaggio che è sempre meno quello della vecchia bici “da passeggio”.
Molti brand che hanno come core business la moto, per contraltare, espongono una loro bici a pedalata assistita: accade così che la bici elettrica spunti in mezzo a moto da cross, come che ebike che somigliano a motorini si distinguano tra le colleghe più tradizionali.
La mossa è reciproca: c’è evidentemente la percezione di un mercato da cogliere, quello degli under 40 in cerca dell’erede low cost dello scooter.
Di più, c’è chi ci ha detto di avere come esplicito obiettivo i più giovani, nella fascia al di sotto dei vent’anni. Proprio quelli che vorrebbero lo scooter e che su un “pedelec” non salirebbero mai, a meno che non inizi a rappresentare un trend modaiolo.
Leggi anche:
L’evoluzione dell’eBike secondo Bosch
L’impressione è proprio questa: l’ebike inizia a proporsi in modo sempre più accattivante, soprattutto nel segmento delle urban e delle pieghevoli, nel quale, con ruote fat e telai elaborati e colorati, si stacca sempre più dall’estetica della bicicletta.
Proprio in quest’ottica mi ha colpito la (timida) presenza di pedali elettrificati al di fuori del recinto a loro dedicato: Eicma in questo potrebbe averci visto giusto, iniziando ad introdurre le ebike al fianco dei ciclomotori per abituare il pubblico a quanto potrebbe essere tra qualche anno, ossia una sostanziale omogeneizzazione della bici elettrica all’interno del mondo moto, più che bici.
Leggi anche:
Made in Italy: novità Bad Bike ad Eicma 2018
Tra tante fat bike spuntano le cargo bike
Osservando invece il mondo bici, Eicma pare confermare i trend del mercato dell’ultimo anno – tante bici dalle ruote grasse, inarrestabili in città come sullo sterrato, tante eMTB, tante city bike pieghevoli (magari in versione fat) – con l’introduzione di qualche piccola sorpresa.
Se scambiando due parole l’impressione che si ricava è che lo zoccolo duro delle vendite è sempre saldamente rappresentato dalle bici urbane, le eMTB guadagnano terreno, facendosi apertamente testa di ponte tra il mondo dei motociclisti e quello degli enduristi muscolari.
Stesso discorso dicasi per la ruota fat, che si trova ormai abbinata alle ebike cittadine, anche pieghevoli, per dare loro un aspetto, come già detto, più motociclistico.
Quello che mi ha sorpreso di più è stata però la presenza di un numero relativamente alto di cargo bike tra gli stand. Significativamente, si va dalla giovane azienda che lo propone in quanto prototipo di design al marchio specialista che lo porta ad Eicma pur dichiarando apertamente che, ad oggi, un vero mercato in Italia non c’è ancora.
Eppure, sono tutti convinti che l’occhio vada abituato a vedere le cargo bike: forse non domani, ma nel giro di qualche anno anche qui potrebbero essere una scelta comune.
Leggi anche:
Eicma 2018 allarga l’interesse per le e-bike
Cosa trasmette Eicma 2018 sul mondo bici?
L’impressione che ho ricavato visitando la 76esima edizione dell’Esposizione Internazionale del Ciclo e Motociclo è di essere di fronte ad una transizione.
Se Eicma diventerà La fiera di riferimento per il settore è troppo presto per dirlo e la presenza delle moto è sicuramente abbastanza ingombrante da far pensare che possa non convenire mischiare troppo le carte.
Tuttavia il salto con le bici elettriche è realmente più breve ed i due segmenti merceologici possono convivere da buoni “cugini”. Il motociclista può trovarsi a suo agio su ebike ormai in grado di erogare coppie di tutto rispetto ed escursioni delle sospensioni simili tra categorie enduro a motore e non, ma soprattutto l’utente in cerca di un mezzo di trasporto per la città adesso è tentato dall’ebike quanto dallo scooter.
Se un domani le bici elettriche si staccassero dall’alveo di utenza e, quindi, anche espositivo della genitrice bicicletta, non mi stupirei.