Edimburgo, la capitale della Scozia, vuole avere un centro città “a misura d’uomo” e, per decongestionarsi dal traffico ed invogliare gli abitanti a lasciare a casa l’auto, punta tutto sul bike sharing. Elettrico, però: delle 600 nuove bici che il Council della città vuole far entrare in servizio entro la prossima estate, 100 saranno a pedalata assistita.

Si tratta del progetto più ambizioso del Regno Unito riguardo ad un bike sharing elettrico dopo quello di Derby, che di e-bike si sta attrezzando per averne 200.

Come mai tanto entusiasmo intorno alle biciclette elettriche, le stesse che 10 anni fa proprio Edimburgo scartò perché troppo onerose?

È lo stesso Transport for Edinburgh (TfE) a definire la componente elettrica “cruciale” al giorno d’oggi, specie in una città che, come Edimburgo, si estende su un territorio collinare.

Rispetto ad un decennio fa il lancio di un simile piano ha costi minimi ed anche la gestione non è più un qualcosa di cui avere timore.

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Bikeplus, l’organizzazione che fa da ombrello ai piani di bike sharing britannici, riporta infatti che ad elevare i costi dell’elettrico in passato erano soprattutto problemi collaterali quali il vandalismo: per i ladri non sono appetibili in quanto facilmente reperibili tramite GPS e, comunque, di scarso valore commerciale se smontate nei componenti di base.

Per TfE la gestione del bike sharing così progettato si aggirerà sui 4 milioni di sterline all’anno, che dovranno essere messi sul piatto dall’operatore che si aggiudicherà la gara, che ha subito attratto una dozzina delle più note società del settore.

Le bici elettriche, secondo il Council di Edimburgo, sono la strada adatta per invogliare a pedalare anche i neofiti, oltre che quella fetta di popolazione che oggi utilizza un veicolo questioni di pigrizia, scarsa atleticità e comodità.

Come alcuni membri della municipalità sottolineano, sono ormai molte le città britanniche ed europee che stanno sperimentando l’efficienza e la funzionalità di simili piani, dimostrando che si tratta di una strada percorribile.

Nella stessa Gran Bretagna si può ricordare che Londra ha in servizio molteplici servizi di bike sharing e che la scozzese Glasgow ha in settembre rimpinguato il suo parco bici sino a 900 unità per poco meno di 600mila abitanti.

Edimburgo, che conta 495mila residenti, arriverebbe ad avere un servizio paragonabile, con l’aggiunta della flotta a pedalata assistita.

Anche se non è detto che saranno mantenuti, interessante anche guardare i prezzi del bike sharing attualmente in funzione nella capitale scozzese, che prevede 1£ (1,13€) per 30 minuti o 10£ (11,32€) per 24 ore, offrendo ben più convenienti abbonamenti mensili da 5£ (5,66€) con i quali la prima mezz’ora di ogni pedalata è sempre gratuita e dalla seconda si iniziano a pagare progressivamente 50p e 1£ (56 centesimi di euro e circa un euro e tredici centesimi).

Entro breve avverrà la nomina del gestore, per l’estate Edimburgo vuole essere pronta per accogliere cittadini e turisti in un centro città che sia un salottino pedonale e ciclabile, colline o non colline.