Ebbene sì, anche in quel delle Olimpiadi di Rio de Janeiro le e-bike ci hanno messo lo zampino. Sta infatti facendo il giro del mondo la storia del volontario che, in sella ad una bici elettrica, ha fatto da apripista alla prova di velocità su pista denominata Keirin.

Trentacinquenne, ciclista semi professionista, Ivo Siebert è uno dei volontario al seguito della macchina organizzativa delle Olimpiadi: il 13 agosto scorso è probabilmente stato protagonista di un sogno quasi per caso, divenendo una pedina fondamentale per lo svolgimento di una delle prove del programma di velocità su pista.

Il Keirin è una tipologia di gara nata nel secondo dopoguerra in Giappone che consiste nel percorrere due chilometri lanciati lungo la pista in scia ad un veicolo che farà il passo, accelerando man mano dai 30 km/h del suo ingresso in pista sino ai 50 km/h della sua uscita di scena (a 700 m dall’arrivo), allo scopo di aggiudicarsi lo sprint finale.

Sino a pochi anni fa il cosiddetto “derny”, ossia l’apripista, era una motocicletta: da quando il Keirin è entrato a far parte del programma olimpico, nell’edizione di Sydney 2000, a condurre i ciclisti verso lo sprint è una bicicletta a pedalata assistita.

L’emozione di guidare quella impiegata a Rio è toccata appunto a Siebert che, come lui stesso racconta, ha avuto modo di eseguire giusto alcuni giri di prova venerdì, dopo le competizioni.

Quando gli era stato chiesto se avrebbe voluto guidare il derny aveva esitato: “La responsabilità è enorme: nulla deve andare storto e si hanno gli occhi puntati addosso di milioni di persone”.

Inoltre una minima incertezza può provocare una caduta, specie nelle rapide curve paraboliche percorse a 50 all’ora.

Adesso che tutto è andato per il meglio non resta che la soddisfazione: Siebert potrà appendere nel proprio negozio di biciclette, nel sud del Brasile, una foto di quei momenti epici che lo ritraggono al comando di una prova olimpica.

Per le bici elettriche è uno scampolo di notorietà a cinque cerchi: magari non colpiranno l’immaginario di quanti hanno intenzione di emulare gli atleti in gara ma sicuramente è un bello spot per la categoria.