Tra gli appuntamenti dedicati agli amanti della bicicletta in questo fine settimana c’è anche il Campionato Italiano Brompton, domenica 26 a Firenze, Anfiteatro del Parco delle Cascine. Il regolamento prevede “l’abito elegante” ed è forse questa la perfetta sintesi che soggiace ad una bicicletta, la Brompton appunto, che in questi ultimi anni ha conosciuto una fama e diffusione specchio dei tempi. Che merita di essere raccontata.
Molti forse già conosceranno la storia di questa superpieghevole e supermanegevole, progettata a metà degli anni 70 Andrew Ritchie nello studio di casa, ma che ha conosciuto il successo veramente negli ultimi anni. In queste poche note storiche c’è tanto per capire l’evoluzione del mercato della bicicletta. Non sarà un caso, infatti, che l’idea della pieghevole di Ritchie è nata in piena austerity (in Italia le domeniche senza auto), mentre il vero successo commerciale per la Brompton è arrivato in questi ultimi anni in cui la crisi economico finanziaria e la congestione delle grandi città ha contribuito a riscoprire e rideclinare l’uso della bicicletta come mezzo prima di spostamento.
Negli ultimi otto anni l’azienda inglese ha avuto una crescita annua del 20%, passando da una produzione (assolutamente made in England) di circa 5mila bici nel 2000 a 36mila lo scorso anno, con un fatturato di 24 milioni di euro.
I segreti del successo di questa “pieghevole” sono molteplici, ma possono essere perfettamente sintetizzati nella foto che campeggia sul sito italiano del marchio e che si può sintetizzare in questo modo: “Brompton batte auto 42 a 1”.
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