Decathlon sta utilizzando il metodo del design generativo per la produzione di un suo nuovo modello di bici da corsa: sfruttare questo innovativo sistema permetterebbe di ottenere bici più leggere, resistenti e sostenibili.

Decathlon feat. Autodesk 

Con l’aiuto del design generativo su cui si basa il software Autodesk Fusion 360, Decathlon sta lavorando su prototipi da ciclismo concepiti per essere ultra-performanti e rispettosi dell’ambiente. Progettando di stampare in 3D dall’alluminio ed evitando consapevolmente la fibra di carbonio (materiale tipico per ottenere biciclette dalle alte prestazioni ma purtroppo anche difficile da riciclare), Decathlon mira a ridurre materie prime, prodotti di scarto e alleggerire anche tempisticamente la filiera produttiva di quelle che probabilmente saranno le sue nuove biciclette. 

via adsknews.autodesk.com/news/au-2020-decathlon

Il nuovo modello di bdc

Nello specifico il design generativo è stato utilizzato per progettare forcella e telaio di un nuovo modello di bici da corsa, prendendo inizialmente in considerazione le forze dinamiche più importanti a cui proprio la forcella sarebbe stata sottoposta in frenata e in velocità, nonché l’aerodinamica e molti altri fattori. Si tratta come sappiamo di un componente cruciale della struttura di una bicicletta; è quello a cui è fissata la ruota anteriore, che consente di sterzare ed è composta da diverse parti che devono sopportare carichi anche molto significativi. L’azienda prevede che con questa rivisitazione del tradizionale processo di progettazione si potrebbe ridurre drasticamente il peso di una bici, soprattutto grazie all’uso di meno materiale.

via adsknews.autodesk.com/news/au-2020-decathlon

Cos’è il design generativo 

Ma non si tratta solo di peso. L’utilizzo del design generativo permette di ottenere diversi risultati che influiscono in altrettanti ambiti. E’ a tutti gli effetti un ribaltamento nel processo produttivo che si sposta dalla classica creazione del prodotto a quella invece di algoritmi nei quali vengono definite le caratteristiche che questo deve avere: vincoli dimensionali, quote, materiali, tecnologia, costi, tutte queste condizioni al contorno vengono inserite e successivamente calcolate dal programma che fornisce diverse soluzioni. Possiamo scegliere se vogliamo che il nostro prodotto sia realizzato tramite stampa 3D o fresatura CNC, oppure considerare solo materiali riciclabili o ancora porre un limite al budget di produzione. Il risultato sfrutterà al strada più breve in base ai parametri immessi, abbassando tempi di produzione, costi, materie prime utilizzate e anche i rifiuti generati.

Un esempio di design generativo e di come si possa ridurre all’osso la struttura di un prodotto – via fiverr.com

Più di uno strumento

Il design generativo, l’architettura parametrica, il famoso B.I.M. sono tutti strumenti che da qualche anno stanno davvero rivoluzionando il mondo della progettazione, facendola passare dalla creazione del pieno a quella del “vuoto” che il programma va poi a riempire. Charles Cambianica, membro del team di Decathlon Advanced Design, a proposito del loro lavoro ha detto: “Ci siamo resi conto di come questa tecnologia non sia solo uno strumento in più ma davvero un nuovo modo di concepire e progettare i nostri prodotti.[…] Ci permette di risparmiare tempo, rende i prodotti migliori e soprattutto – questo è un punto molto importante – mantiene le persone al centro del processo di creazione “