A Cusano Milanino, alle porte di Milano, risiede il quartier generale di De Rosa. È qui che, da sessantatré anni, escono biciclette sulle quali hanno corso ciclisti di ogni genere, professionisti e amatori da tutto il mondo.

Qui, sempre nello stabilimento lombardo, sei anni fa è nata la Protos. Una tra le prime bici al mondo a incorporare la forcella nella scatola dello sterzo, la prima bicicletta De Rosa a coniugare la tradizionale geometria dell’azienda con le nuove tecnologie e moderne forme all’avanguardia. Ad introdurci nel mondo De Rosa sono i fratelli Cristiano e Danilo che con orgoglio, nel corso della nostra visita in azienda, ci hanno illustrato i passaggi storici, produttivi e futuri legati al lancio del nuovo prodotto.

«Il primo Protos, circa sette anni fa, ha dato una svolta nel mercato dei telai in carbonio», così esordisce Cristiano ai nostri microfoni. «Si è passati da sagome e geometrie costruite con tubi convenzionali, dal profilo minimale, a forme sagomate molto grosse. Protos, fin da subito, si è dimostrato un telaio ricco di contenuti tecnici interessanti, dal design innovativo e moderno».

SUL NUOVO TELAIO, IL MIX NELLE GIUSTE PROPORZIONI DI TUTTI I COMPONENTI È SERVITO A CONFERIRE ULTERIORE EQUILIBRIO E STABILITÀ A TUTTA LA STRUTTURA IN CARBONIO

«La conoscenza delle fibre di carbonio e delle resine è molto migliorata», interviene Danilo, «e ciò ha permesso di poter ottenere e migliorarne ulteriormente la rigidità. È diminuita la voluminosa sezione del tubo obliquo (quello che per tutti è stato fino a oggi il simbolo della Protos), presentando nella parte inferiore delle nervature al fine di migliorare la rigidità e anche diminuire il peso» (circa il 20% in meno se paragonato al modello precedente).

Il materiale di base è un mix sapiente di quattro fibre di carbonio applicate e dosate, un procedimento utilizzato per ottenere un risultato unico conosciuto come CM63, composto da alto e ultra-alto modulo.

«Rispetto al passato è stata aggiunta una fibra», prosegue Danilo. «Sul precedente Protos vi era una composizione di tre materiali mentre, sul nuovo telaio, il mix nelle giuste proporzioni di tutti i componenti è servito a conferire ulteriore equilibrio e stabilità a tutta la struttura in carbonio».

Sempre secondo l’esperienza di Danilo, «l’equilibro ottimale tra le parti si ottiene unendo una fibra molto rigida, una resina elastica, un’altra fibra più morbida che serve a sopperire agli shock e alle imperfezioni del fondo stradale. Infine è basilare l’apporto di una fibra speciale che consenta la reattività immediata agli scatti e alle sollecitazioni nelle fasi più impegnative di pedalata».

Campi di utilizzo

«Questo telaio di ultima generazione – riprende Cristiano – oggigiorno rispecchia il prodotto ideale per fare del ciclismo ad altissimo livello. Essendo nato con caratteristiche tecniche al top di gamma ed evoluto nello sviluppo della materia prima, Protos, è sicuramente più aerodinamico e particolarmente indicato per soddisfare le esigenze dei professionisti».

Lo dimostra il fatto che il team Nippo-Vini Fantini ha riconfermato la propria partnership con De Rosa per la fornitura delle biciclette anche per il 2017; Protos sarà ancora una volta l’arma affilata con cui correranno i suoi atleti nelle gare nazionali e internazionali in giro per il mondo.

 

Dati tecnici

Nella nuova Protos il passaggio dei cavi ricalca alla perfezione quello del modello precedente con ingresso laterale e la possibilità di montare senza problemi sia gruppi cambio meccanici che elettronici.

La scatola dello sterzo è stata sfinata restando però caratteristica e viene valorizzata dei suoi contorni. La forcella, che ospiterà lo standard Direct Mount e Disk, è stata rivista e perciò allargata. Questo renderà la bici compatibile con coperture da 28 mm (utile quindi in previsione di impianto frenante a disco), pur mantenendo la classica forma a cui eravamo abituati nel recente passato.

Il reggisella ora è di tipo aerodinamico a sezione semi-rettangolare con sistema di chiusura a scomparsa; esso presenta una benda grippante per impedire al reggisella stesso di scendere lungo il piantone. Il carro posteriore è molto simile a quello del vecchio modello ma viene unito nel tubo orizzontale e non più in quello verticale, permettendo quindi un migliore comfort e maggiore fluidità di guida del mezzo.

Le colorazioni standard sono sei, due delle quali personalizzabili, basate su tonalità cromatiche del bianco e del nero.

Infine nella versione dedicata alla squadra professionistica Nippo-Vini Fantini della quale De Rosa è sponsor e partner ufficiale, Protos si avvarrà anche di una speciale colorazione Team dove prevarrà l’arancione e che la renderà ancora più appetibile al grande pubblico.