Era solo questione di tempo ma prima o poi sarebbe successo. Un’azienda di distribuzione automobilistica ha deciso di investire nel settore bici. Precursore di questo evento è stata la scelta di GEB, colosso degli elettrodomestici che ha creato una partenership per la produzione della nuova e-bike Angell, di cui qualche settimana fa avevamo parlato. Proprio in quell’articolo lanciavamo l’ipotesi che altre aziende avrebbero seguito l’esempio di GEB, in particolare quelle attualmente più in difficoltà come alcune appartenenti proprio al settore automobilistico. Così è stato.

Beerens rileva Van Der Wal

Anversa: la città belga è teatro della nuova operazione che ha avvicinato il distributore automobilistico Beerens Group all’importatore e grossista ciclistico del Benelux Van Der Wal. In una dichiarazione congiunta entrambe le società hanno confermato che l’acquisizione da parte di Beerens sarà finalizzata entro la fine dell’estate dopodiché, dal 1° Settembre, una nuova casa ciclistica vedrà la luce, ossia VDW-Bikes.

via beerens.be

L’unione fa la forza

Kristiaan De Belder, proprietario e CEO di Van Der Wal rimarrà al timone della nuova società, mentre il Gruppo Beerens investirà nello sviluppo della rete di distribuzione, nella gestione finanziaria, nella digitalizzazione e nell’ampliamento della gamma di prodotti. L’attuale sede Van Der Wal di Schelle, nei pressi di Anversa, continuerà a fungere da ufficio, magazzino e spazio espositivo per i rivenditori di biciclette.

Portrait of auto mechanic man with face mask at auto repair shop

Credere nelle bicicltte

Come ha affermato il CEO di Beerens Group Erwin Beerens, l’ingresso nel mercato delle biciclette è un chiaro segno dell’ambizione di continuare a svolgere un ruolo di primo piano nel settore della mobilità, tenendo conto degli aspetti ecologici, fiscali e di mobilità. Dal canto loro alla Van Der Wal sono convinti che i rispettivi know-how arricchiscano entrambi, e che quest’acquisizione permetterà di ampliare la gamma di prodotti offerta.

Telaio della e-bike Angell, in produzione grazie ai finanziamenti del Gruppo GEB. via BikeEurope.com

Si tratta di un primo esempio su come due mondi molto distanti possano incontrarsi e sostenersi reciprocamente scongiurando scenari di impoverimento collettivo e perdita del lavoro. Il fatto poi che a fare il primo passo sia stata un’azienda sostanzialmente di commercializzazione, lascia bene intendere quanto il settore ciclistico sia sulla cresta dell’onda e stia cominciando ad attrarre capitali drenandoli da altri settori. Che si arrivi prima o poi anche a convertire la produzione?