La guerra in Ucraina ha scosso tutti, non ultimo Stijn Vriends – Presidente e CEO di Vittoria – che immediatamente ha pensato a come mettere la sua azienda al servizio della popolazione disperata.

Il bus del Servizio Corse, sempre a supporto di chi ne ha bisogno nei momenti critici, è stato utilizzato per trasportare medicine, viveri e beni di prima necessità a Leopoli. La città che ospita duecentomila rifugiati arrivati in cerca di salvezza da tutto il paese.

Una spedizione unica e mai affrontata prima

L’impresa è stata affidata a di Diega Tosatto, Marketing Manager di Vittoria, che non potendo gestirla in maniera indipendente ha chiesto sostegno ad associazioni esperte nel trasporto di aiuti umanitari e trasferimento di rifugiati di guerra.

Dopo un’attenta ricerca, la scelta è caduta sulla Comunità Papa Giovanni XXIII di Rimini. La prima associazione italiana a prestare soccorso organizzando per venerdì 1 aprile una missione in Ucraina. L’obiettivo della spedizione era quello di portare beni di prima necessità e trasferire rifugiati in Italia; alla carovana di sessanta veicoli si sarebbe unito il bus del Servizio Corse Vittoria.

«Tutti quanti volevamo fare qualcosa di concreto
e questo ci rendeva simili.»

In tanti si sono attivati per fornire aiuti

L’ultracyclist ucraina Elena Novikova ha raccolto 30 cartoni di medicine da lasciare a un contatto che da Leopoli li avrebbe portati a Kiev. Il Consolato Generale d’Ucraina a Milano ha messo a disposizione 279 pacchi di beni alimentari, medicinali e prodotti per neonati destinati a Fastiv (sud di Kiev). Un gruppo di persone di Montebelluna (TV) – amici di Diega dal cuore grande – hanno raccolto in tempo zero più di 3.000 euro in medicine e beni di necessità per i neonati e le donne incinte di Leopoli.

 

Chi ha preso parte alla spedizione?

Daniele Callegarin – esperto meccanico e autista del bus del Servizio Corse Vittoria – si è mostrato immediatamente disponibile ad intraprendere un viaggio mai affrontato prima alla guida del suo inseparabile mezzo, coadiuvato dal collega/autista Francesco Villa.

Inoltre Diega ha voluto con se come interprete Maryna Tsyganok; vecchia amica dei tempi dell’università che vive a Milano e lavora come volontaria al consolato ucraino.

Infine era necessario portare persone che avessero potuto raccontare il viaggio 

Con grande stupore si è offerto il capo redattore dell’Eco di Bergamo Andrea Valesini. Giornalista esperto che ha raccontato la guerra dai Balcani e da altre zone del mondo. Per ultimo, ma di certo non meno in portante, si è aggiunto Andrea Caschetto. Mister Smile – questo il suo nome d’arte – è uno scrittore e portatore di sorrisi in tanti orfanotrofi nelle zone più disperate del mondo. La sua presenza era fondamentale non solo per il racconto dell’impresa ma anche per sdrammatizzare, tenendo alto l’umore dei bambini da trasferire nel viaggio di ritorno e – perché no – di tutto l’equipaggio del bus Vittoria.

«Anche se tutti quanti hanno accettato con entusiasmo di unirsi alla spedizione sentivo un senso di responsabilità verso ognuno di loro. Li ho scelti io e, per quanto dalla Comunità Papa Giovanni XXIII mi avessero assicurato che Leopoli è una delle città più sicure, li stavo portando verso un Paese in guerra» Ha commentato Diega Tosatto. «Nonostante fossimo persone dalle storie e provenienze completamente diverse, ho capito che l’aver accettato di partecipare a questo viaggio è ciò che ci accumunava. Tutti quanti volevamo fare qualcosa di concreto e questo ci rendeva simili.»