Correre costa, non solo in fatto di energie e sacrifici ma è oneroso anche per il portafoglio.
In questi ultimi anni il budget per partecipare alle gare è lievitato e, oltre al prezzo dell’iscrizione agli eventi, bisogna tener conto la maggiore incidenza dei costi di trasferta e non solo di quelli…
Vi siete mai chiesti quanto grava sul bilancio famigliare la vostra passione per il ciclismo?
E’ normale avere una passione; non si può vivere di solo lavoro o concentrare tutto sulla casa o sui figli, pensando ai problemi quotidiani che la vita ci pone. Uno valvola di sfogo è fondamentale per ripristinare l’equilibrio di ogni uno di noi, uomini o donne non fa differenza, tutti hanno bisogno i “propri spazi”.
C’è chi va allo stadio, chi a pesca, chi a funghi, chi a camminare in montagna, chi a scuola di ballo, chi al cinema o a teatro e chi in bici. C’è anche chi fa tutto questo contemporaneamente non rinunciando a nulla ma poi, essendo “umani”, si rischia un po’ di confusione e di finire in cura dallo psichiatra.
Di tutti gli esempi sopra citati (ce ne sarebbero moltissimi altri, la lista è lunghissima) la bici è sicuramente uno degli hobby più costosi; forse non il più costoso ma dipende sempre con quale mentalità ci si avvicina o si pratica questa meravigliosa disciplina sportiva.
Cominciamo dalla bicicletta
Non siamo professionisti quindi, tranne alcuni casi di pseudo-amatori ex pro, ex giovani di belle speranze di cui si erano perse le tracce, ex sospesi o squalificati per doping, testimonial, ambassador o influencer (tutti fenomeni dell’ultima ora) di rinomati brand che sono stati tesserati (ed “ingaggiati”) da qualche ambizioso team granfondistico ufficiale fornendo loro il mezzo, la bici va comunque acquistata!
Il discorso non riguarda solo agli uomini ma anche le donne in quanto, negli ultimi anni, la percentuale del gentil sesso che frequenta il mondo gare è sempre più alta e la concorrenza molto agguerrita.
Oltre alla bici va presa in considerazione l’usura dei componenti e dei materiali di consumo come ad esempio la trasmissione (catena, cassetta pignoni e guarnitura), i freni (dischi e pastiglie con i nuovi disc brake), le coperture (tubolari, copertoncini o tubeless) sperando poi di non incappare mai in una caduta.
In quel caso potrebbero essere prese in considerazione anche le ruote, la sella, le leve del cambio o il nastro manubrio, il casco, le scarpe o la divisa; altri particolari che fanno lievitare inesorabilmente il “tetto spesa” del ciclista/amatore.
Se poi andiamo a considerare che specialmente in Italia (all’estero le Granfondo sono molto più “rilassate”), quando si va in griglia col numero sulla schiena, molti si trasformano per incanto in professionisti di alto livello, allora la sola bici non basta più.
Tabelle, preparatori, guru della biomeccanica, misuratori di potenza, integratori, diete e visite specialistiche da medici altolocati sono all’ordine del giorno, se si vogliono fare le cose per bene ed essere competitivi.
La voce “iscrizione” quanto incide?
Proprio in questo ultimo mese di dicembre nel web abbiamo notato che molte Granfondo nazionali hanno promosso, a un prezzo di favore, la propria manifestazione come “regalo natalizio”; sicuramente una bella idea molto gradita dagli appassionati.
Anche noi di BiciTech abbiamo parlato di alcuni eventi dando loro visibilità, soprattutto di quelli che abbiamo ritenuto interessanti e meritevoli, magari legati anche ad un’iniziativa benefica. Stiamo comunque parlando di una gara singola o di un solo circuito.
Per un amatore il problema inizia a sorgere quando gli impegni si accumulano nel corso della stagione agonistica fino ad arrivare, a volte nel periodo clou (da metà marzo a metà luglio), ad iscriversi e correre anche per molti mesi consecutivi.
Questo significa mettere in calendario come minimo quindici o venti weekend senza contare le Granfondo di settembre e ottobre.
Vi siete mai chiesti o non avete mai fatto bene i conti di quanto si spende mediamente per affrontare tutto ciò, magari con fidanzate, mogli, mariti e figli al seguito?
Iscrizioni e cronometraggi a parte (a prescindere dall’indiscussa importanza dell’evento e dai servizi offerti, alcune Granfondo sono veramente carissime) nel computo di una trasferta va contabilizzato il carburante, l’autostrada, il soggiorno minimo di una notte in hotel, i pasti e gli extra; tutto questo per una o più persone.
Come diceva Renzo Arbore negli anni 80’al termine di un celebre spot televisivo: “meditate gente, meditate”. Okay correre e divertirsi ma alle volte bisognerebbe pure fermarsi a riflettere…
I conti vanno fatti con la matita
Pianificare una stagione agonistica è giusto ma non considerare tutto quello che abbiamo appena elencato, oltre al tempo sottratto magari al lavoro o alla famiglia, sinceramente ci sembra eccessivo e molto dispendioso.
Come avrete notato, malgrado abbiamo ben chiaro la situazione, non abbiamo mai parlato di cifre e non abbiamo nessuna intenzione di farlo.
Primo per rispetto verso i marchi, le associazioni e i personaggi del settore ciclo coi quali lavoriamo che, giustamente, traggono beneficio e creano business col movimento amatoriale.
Seconda cosa va anche detto che i numeri sono così variabili da non poter stilare una graduatoria precisa di spesa.
Ogni ciclista spederà per quelle che saranno le proprie possibilità oppure, alle volte, anche oltre.
Sta alla propria coscienza e al buon senso saper trovare l’equazione tra divertimento ed impegno; una riflessione da fare con foglio e matita in mano per poter far tornare i conti e, alle volte, anche la pace in famiglia.