Il ciclismo aumenta l’aspettativa di vita

Un recente studio ha dimostrato che chi usa regolarmente la bicicletta aumenta la propria aspettativa di vita in modo abbastanza significativo riducendo del 23% la possibilità di morte prematura e abbassando di altrettanto l’insorgenza di malattie cardiovascolari.

Free cycling on a grass field image, public domain activity CC0 photo.

Più consapevolezza

Che il ciclismo faccia bene ormai lo sappiamo più o meno tutti. Come ogni attività fisica anche pedalare migliora diversi aspetti della nostra vita e gli studi che ne supportano la validità empirica non mancano. Tuttavia è bene arricchire questa raccolta quando le novità apportano un contributo pratico costruttivo: è il caso di una ricerca pubblicata su PubMed l’anno scorso e passata un po’ in sordina. Lo studio in questione si basa su di un’analisi di 17 precedenti studi ed ha riunito l’attività di 22 scienziati di 3 diverse università cinesi che hanno esaminato dati su un totale di quasi mezzo milione di partecipanti (478.847 per la precisione).

Non serve esagerare

L’aspetto interessante di questa ricerca è quello relativo al tempo necessario per beneficiare dei vantaggi offerti dal ciclismo. L’attività poco intesa ma costante si conferma la scelta migliore e avevamo già affrontato la questione parlando sia di e-bike che di lentezza nel movimento. 130 minuti alla settimana sarebbero più che sufficienti per allungarci la vita e abbattere l’incidenza di malattie cardiovascolari. Nello specifico lo studio spiega che il rischio di mortalità per tutte le cause viene ridotto del 23%, mentre quello per cardiovasculopatie del 24% ma che, per quest’ultimo caso, dev’essere associato ad un minutaggio adeguato (130min/settimana appunto).

Mezz’oretta al dì

Ciò si traduce in un attività ciclistica quotidiana, ipotizzando che venga utilizzata per raggiungere il posto di lavoro (quindi su 5 giornate), di circa 25 minuti al giorno, ossia una decina di minuti per andare e un’altrettanta per tornare. Certo, a volte i tempi si allungano ma in molti casi non si va oltre il quarto d’ora per arrivare al lavoro, specie in città a misura di bicicletta. Un utilizzo costante da parte della popolazione passa però inevitabilmente da un adeguato supporto politico e amministrativo, che deve porre delle condizioni di agibilità ciclistica imprescindibili e cucite su misura per il contesto su cui devono operare.