IMG_20151104_210809338Dedicato al ciclismo femminile, mercoledì 4 novembre si è tenuto il terzo incontro della rassegna Ciclismi Possibili, evento organizzato da Upcycle Bike Cafè in collaborazione con ‘‘Voglio una ruota”, il documentario dedicato alle donne che pedalano.

Ilaria Sanguineti, giovane ciclista del Team BePink, intervistata dal conduttore Giacomo Pellizzari, ha parlato della sua passione per il ciclismo, della sua vita sportiva, degli allenamenti in preparazione, delle competizioni agonistiche e delle soddisfazioni che ha ottenuto.

cartolina VuR bPoi l’intervento di Rossella Galbiati che dopo la passione per lo sci, ha iniziato a pedalare ed è stata campionessa sia su strada sia su pista. Oggi è un’ex-ciclista, promotrice del ciclismo giovanile.

Filippo Biolè, avvocato e responsabile area legale di Assist, Associazione Nazionale Atlete, ha spiegato che con le norme attualmente vigenti in Italia, il professionismo sportivo non è contemplato per le donne. Nel caso specifico del ciclismo, solo per gli uomini è prevista la figura del ciclista professionista, le donne, anche quando fanno sport per professione, sono comunque considerate “dilettanti”, questo comporta una diversità di garanzie e tutele legali riguardo contratti di lavoro, retribuzioni, previdenza, maternità, una evidente discriminazione. Assist da anni sta lottando per cambiare le norme e tutelare adeguatamente le atlete che fanno sport come attività lavorativa.

A seguire Antonella Bianco, regista di “Voglio una ruota”, il film– girato in parte come documentario e in parte con la tecnica di animazione – che si propone di raccontare le storie di donne che vanno in bicicletta, nello sport, nel tempo libero, nella vita quotidiana, la bici come libertà, emancipazione, la bici come passione e come lavoro. Molto interessante il video di presentazione.

Durante l’incontro sono state proiettate delle clips di anticipazione, come la storia di Eyerusalem Dino Keli una ragazza etiope, che pur di realizzare il suo sogno, ha abbandonato il suo paese per venire in Italia e correre in una squadra professionistica.

Per sviluppare e portare a termine il progetto è iniziata una raccolta fondi su Indiegogo e c’è tempo fino al 16 novembre per contribuire online e per fare in modo che “Voglio una ruota” si continui a girare.

A seguire un dibattito incentrato principalmente su donne e professionismo sportivo, il tema più significativo della serata. Sicuramente l’ argomento deve essere affrontato in sede legislativa, per fare chiarezza, eliminare le discriminazioni e garantire tutele adeguate. Una proposta di legge in tal senso, recentemente presentata, dovrebbe concludere a breve il suo percorso e speriamo sia approvata il prossimo anno.

All’incontro era presente anche Sara Barbieri di X-Bionic®,azienda di abbigliamento per lo sport che ha supportato l’evento e che ci ha spiegato come tutti i loro capi, sono progettati e sviluppati fin dall’inizio, in base alle specifiche esigenze dei due generi. Solo in questo modo è possibile ottenere prodotti che assicurino le massime performance.