Quasi tutti positivi gli indici che misurano le politiche dedicate dalle amministrazioni locali. In aumento però il divario tra nord e sud.
In costante crescita dal 2015, le due ruote rimangono protagoniste degli spostamenti in ambito urbano. La ricerca evidenzia come le biciclette riescano anche ad interpretare le nuove declinazioni della mobilità, soprattutto in direzione dell’elettrico e della condivisione. Purtroppo l’accelerazione delle amministrazioni locali verso la bicicletta non fa che accrescere un grande divario tra le città del nord – più aperte al cambiamento – e quelle del sud. Queste ultime, sia pure con alcune interessanti eccezioni, rimangono più legate agli schemi tradizionali.
I dati più significativi
- Cresce del 4% la disponibilità media di piste ciclabili, ciclopedonali e zone 30. Addirittura del 13% rispetto al 2015, primo anno di rilevazione dello studio.
- In aumento dal 20% al 24% il numero dei comuni che consentono l’accesso delle biciclette nelle corsie riservate ai mezzi pubblici. –
- Più della metà dei comuni oggetto di indagine (55%) autorizza il trasporto di biciclette sui mezzi pubblici (nel 2015 erano una amministrazione su tre).
- Tre città su quattro (74%) offrono postazioni di interscambio bici in corrispondenza delle stazioni ferroviarie; cresce il numero di comuni che ospitano più di 500 stalli.
- Il bike sharing è l’unico indice che evidenzia un calo del numero di città in grado di offrire un servizio di condivisione, dato però compensato dall’evidente incremento del numero di mezzi (+49%) e di abbonati (+240%).
- Resta scarso il numero di comuni che offrono incentivi economici per l’acquisto di biciclette, con una maggiore propensione per quelle a pedalata assistita (12 comuni). A proposito di mobilità a emissioni zero, è in costante aumento la percentuale di comuni che mettono a disposizione una rete di punti di ricarica dedicati alle due ruote. Erano il 42% nel 2015 mentre oggi sono il 59% del totale.
- Maggiore l’attenzione per la vulnerabilità dei ciclisti che è oggetto di interventi specifici nel 56% dei comuni indagati. Critica rimane, invece, la situazione del manto stradale in tutte le città italiane.
Fonte Ufficio Stampa ANCMA