Due tendenze odierne come il book crossing e le cargo bike possono aiutarsi a vicenda? Lo spunto per parlarne arriva ancora dall’Oregon e ancora da Portland. Forse è un caso, ma la città statunitense sembra essere una vera fucina di idee interessanti. Dopo la maniglia Little Lifter ecco un’altra  trovata che estende il raggio d’azione sociale delle biciclette.

Viviamo in un periodo in cui lo street è molto di tendenza e la strada non è più vissuta come semplice luogo di passaggio, bensì come uno spazio aperto da condividere. La nuova frontiera è quella di rendere itinerante ciò che di solito rimane fermo. Cargo bikes come la linea prodotta da Lamberet sono concepite per il trasporto di prodotti (in quel caso di refrigerati), ma è solo questione di usare la fantasia e molte altre idee possono trovare posto sopra una bicicletta.

Street Books: book crossing contro l’emarginazione culturale

A Portland, dicevamo, la fantasia non manca e si sono inventati la biblioteca itinerante. Grazie ad una partnership con il Consiglio Regionale di Arte e Cultura della città, è stato avviato il progetto Street Books che prevede di portare i libri laddove non possono arrivare per diverse ragioni. La crisi economica nella quale viviamo ha creato una nuova forma di emarginazione che potremmo definire culturale: c’è chi non si informa per scelta (o per pigrizia) e chi semplicemente non può permetterselo. Se sulla prima categoria è difficile intervenire perché in qualche modo si entra nel merito di scelte personali, per la seconda è possibile fare qualcosa (forse anche doveroso).

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Street Books – Image via streetbooks.org

Il book crossing è una modalità di condivisione di libri attraverso un loro scambio gratuito e tracciato fornito dalle persone che ne usufruiscono. Un po’ come una biblioteca ma più dinamica e divertente: il suo limite credo stia nell’essere ancora troppo legata ad una realtà statica dovuta al fatto di esprimersi all’interno di edifici, quando per sua stessa natura esigerebbe continua visibilità e una circolazione dei volumi quasi costante. Quale luogo migliore della strada dunque?

Non per nulla infatti l’iniziativa nata in Oregon sta dando risultati sorprendenti di inclusione sociale. Essendo rivolta per lo più a persone indigenti, che non hanno molte risorse e che vivono spesso per strada, molti pensavano che nessuno avrebbe mai reimmesso in circolo i libri e che, una volta prestati, sarebbero andati persi. In realtà è stato vero il contrario: la maggior parte dei fruitori restituivano i volumi con regolarità, alcune volte donando qualcosa scritto da loro o addirittura aggiungendo nuovi libri alla collezione itinerante. Ovviamente poi ci sono tutte le persone che vedendola per strada restano colpite dall’iniziativa e partecipano, forse anche invogliati dal sapere che è molto più semplice far circolare i libri, diversamente dal classico book crossing.

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Street Books – Image via streetbooks.org

Book crossing in cargo bike: un’esperienza che resiste dal 2011

Al progetto, attivo ormai dal 2011, partecipano diversi volontari impegnati per 20 ore alla settimana nell’organizzare, gestire e fare circolare ogni libreria ambulante, contribuendo anche a darne risalto sui social.

La passata campagna Kickstarter aveva quindi lo scopo di aiutare queste persone nel loro servizio, oltre che a trovare fondi per tutta la manutenzione di bici e libri. 

E’ importante infatti garantire una buona protezione dei volumi che vengono caricati sul mezzo, sia dagli agenti atmosferici che dai malintenzionati; serve inoltre sempre nuovo spazio di immagazzinamento per tutte le donazioni che fortunatamente piovono numerose, e infine è necessario investire per la manutenzione delle biciclette.

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Street Books – Image via streetbooks.org

Per saperne di più potete connettervi direttamente sul sito di Street Books dove sono presenti anche tutte le forme di aiuto con cui si può contribuire. Utile e interessante, il sistema inventato a Portland è un perfetto esempio di come le cargo bikes possono essere utilizzate e di quanto ancora le sottovalutiamo (come conferma anche l’ultimo Eicma).

Sfruttare le potenzialità di un servizio itinerante è un metodo che chiunque ha un’attività dovrebbe tenere presente, soprattutto se è in grado di farlo attraverso una semplice ed economica (oltre che ecologica) bicicletta.