Adunata nazionale degli Alpini e arrivo della cronometro Trento-Rovereto del Giro d’Italia numero 101: quale migliore occasione per esibire nella stessa città due pezzi di storia del ciclismo come la Bianchi in dotazione ai Bersaglieri durante la Prima Guerra Mondiale e la bici che Moser portò a conquistare il record dell’ora?
Giro d’Italia, Trentino e tanta storia
Un sottile fil rouge lega i due cimeli, l’ex-campione di ciclismo, il Trentino ed il Giro d’Italia: la mitica Bianchi dei Bersaglieri è di casa al Museo della Guerra di Rovereto, località di arrivo della cronometro del Giro del 22 Maggio prossimo, e venne prodotta Milano, dove “risiede” invece la bicicletta del Record del Vigorelli conquistato dal Moser, trentino di Giovo.
Metteteci che tra il week end appena trascorso ed il prossimo Trento ospita anche l’adunata nazionale degli Alpini, ed il giro di coincidenze risulterà perfetto.
La memoria della Prima Guerra Mondiale e del ciclismo incontrano il Giro 101
Durante il raduno, la Bianchi (101enne, esattamente come il Giro) dell’Esercito italiano utilizzata nella Grande Guerra si è trasferita al Maso Warth, sede del museo della Bicicletta Francesco Moser: tornerà a Rovereto per prendere parte alla cerimonia di chiusura della tappa a cronometro del Giro, che la vedrà tagliare simbolicamente il traguardo assieme ai professionisti del ciclismo di oggi.
Contemporaneamente, nel Torrione Malipiero del Castello di Rovereto, sede del Museo Storico Italiano della Guerra, sarà esposta la bici del record dell’ora al velodromo Vigorelli di Milano del 1984.
Un’occasione unica per gli amanti del ciclismo ma anche per chi vuole capire meglio la storia della Prima Guerra Mondiale, osservando da vicino due biciclette importantissime per quel che riguarda il portato storico: l’una è testimonianza dell’evoluzione di uno sport, mentre l’altra è memoria dell’evoluzione e della sofferenza di un Paese stesso.
La Bici dei Bersaglieri nella foto è veramente una bici della Prima Guerra Mondiale ( e questo già è un pregio, perché spesso vengono spacciate per tali bici costruite anche 25 anni più tardi). L’unico fatto che stona però è la guarnitura (o corona) che è propria di queste ultime.
Buongiorno, grazie della precisazione, ottimo spunto da analizzare.
A presto!