Joseph Haynie e Keenan O’Hagan vengono da Arcata (California) e sono amici da parecchi anni, nonostante le difficoltà.
Keenan infatti non solo è gravemente autistico ma ha anche una lesione cerebrale traumatica che ha compromesso il normale sviluppo dei suoi arti e che lo costringe sulla sedia a rotelle.
I due si sono imbattuti in una sfida particolare quando ebbero la bella pensata di andare in bicicletta insieme: impossibile, penseranno alcuni, ma il problema non era esattamente l’autismo o la paralisi.
Una bici per la mobilità ridotta non basta
Esistono diverse biciclette che vengono incontro sia a chi non è in grado di pedalare autonomamente (che di solito però può usare le braccia), sia a chi deve essere spinto. Un veicolo appartenete alla prima categoria è l’e-trike Icon Explorer, pensata addirittura per chi vuole fare fuori pista e downhill; per la seconda invece ricordiamo OPair e VeloPlus, due sistemi di integrazione delle carrozzelle all’interno della bici, ovviamente elettrica e guidata dall’accompagnatore posto di dietro.
Il problema di Joseph e Keenan però è proprio questo; i loro volti hanno bisogno di guardarsi quasi sempre e soluzioni così fatte non possono andare bene.
Ingegno e creatività in missione per l’amicizia
“Esistono biciclette per persone con mobilità ridotta, ma di solito il sedile del passeggero è di fronte al pilota e rivolto in avanti, oppure è posizionato nella parte posteriore, ma rivolto sempre in avanti” ha detto Haynie, aggiungendo che i due devono essere in grado di vedersi l’un l’altro affinché il suo amico affetto da autismo possa comunicare con lui, facendogli sapere se ha fame, sete, se non si sente bene, se ha voglia di fermarsi, ecc.
Questa è una situazione piuttosto frequente perché, purtroppo, di patologie che necessitano una sorveglianza costante ce ne sono di diverso tipo.
E’ iniziata così un ricerca per trovare un mezzo che potesse soddisfare queste esigenze, anche se l’insuccesso era quasi scontato. Il problema era sempre lo stesso, nessuno contemplava la possibilità che le due persone potessero essere rivolte l’una verso l’altra. Quand’è così non resta che una soluzione, vale a dire auto-costruirsi quello che serve.
Sebbene fosse un’impresa costosa, Haynie si è intestardito e ha voluto comporre una bici personalizzata per il suo amico. Ha detto di aver ricevuto donazioni da diverse persone della comunità, inclusi insegnanti, la famiglia di Keenan e la sua stessa famiglia.
Anche diverse aziende locali hanno partecipato alla costruzione della bicicletta: Il proprietario di una delle officine di saldatura del posto, Don Nuss, è intervenuto per costruire il telaio della bicicletta, la Pacific Powder Coating ha lavorato sui rivestimenti, mentre Revolution Bikes ha installato cuscinetti, manubri e freni.
Quello che alla fine Haynie e O’Hagan hanno ottenuto è sostanzialmente una bicicletta con una piattaforma sidecar con tanto di sedile, dove Keenan può stare a suo agio, con il viso rivolto verso l’amico che pedala.
Una tipologia di bici che può servire a molti
Può sembrare ingombrante, ma Joseph sostiene di potersi muovere agilmente come su qualsiasi altra bicicletta, praticando anche dei fuoristrada.
Sembra che il team che sta dietro a questa custom bike sappia il fatto suo e sarebbe bello che idee di questo tipo vengano esportate per risolvere situazioni analoghe a quella di Joseph e Keenan.
Purtroppo non abbiamo foto da mostrarvi riguardo a questa bici e a questa bella storia di amicizia e creatività, poiché gli interessati hanno preferito mantenere un certo grado di riservatezza. Tuttavia questa loro opera potrebbe essere d’aiuto anche per altre persone quindi ci sentivamo, per quanto possibile, di segnalarla e condividerla.