Gli speed pedelec hanno un grande potenziale nello scenario del pendolarismo urbano: in Belgio e Paesi Bassi si sta affermando questo sentimento, sospinto adesso da un progetto di promozione su scala regionale, al motto di «Con lo speed pedelec, più veloci nel traffico».
Tra le ragioni anche l’incremento delle vendite di questa tipologia di bici elettrica, in grado di raggiungere i 45 km/h e per questo considerata dai codici stradali alla stregua di un ciclomotore.
Il caso del progetto 365SNEL («365Veloce», traducendo letteralmente) partito a Brussels è uno dei primi esempi in controtendenza rispetta ad un approccio titubante nei confronti degli speed pedelec, considerati da molti un rischio se sdoganati alla pari delle cugine ebike da 25 km/h.
365SNEL, speed pedelec contro il traffico
Il progetto 365SNEL, promosso nelle regioni fiamminghe di Belgio e Paesi Bassi, è partito con collaborazione di un piccolo campione di utenti selezionati tra i dipendenti dello University Hospital di Brussels.
Undici impiegati della struttura sanitaria belga useranno degli speed pedelec – biciclette a pedalata assistita che raggiungono i 45 km/h, quasi il doppio dei normali pedelec – per dimostrarne i benefici in termini di tempo e risparmi nel traffico cittadino.
L’idea è nata osservando il crescente interesse che Belgi e Olandesi hanno riservato ultimamente a questa famiglia di ebike, al di fuori della Svizzera (unico Paese continentale a non bandirle dall’uso su strada senza un’immatricolazione come ciclomotore) per adesso additate più come un pericolo che come un potenziale benefit.
Nella zona di Brussels sono però convinti dell’esatto contrario e, per questo, si è deciso di lavorare per mutare la percezione degli speed pedelec nelle persone.
L’urban commuting è la chiave
Lo spunto è sempre lo stesso: la quantità di chilometri percorsi mediamente in città. Con un range di spostamento che non supera normalmente i 30 km, gli speed pedelec sono balzati all’attenzione dei Fiamminghi in quanto si tratta esattamente della media di chilometri che gli utenti di questa tipologia di ebike percorre: le bici elettriche tradizionali sono infatti percepite come “limitate” per via della lentezza (i 25 km/h, appunto) e, di conseguenza, considerate poco comode per spostamenti di una certa entità.
Mentre però le ebike crescono a razzo nelle vendite, gli speed pedelec sono frenati: il mix di motivi è vario, andando dal prezzo (relativo a seconda del livello di reddito delle aree prese in considerazione), alla “scomodità” di dover indossare il casco e dotarsi di immatricolazione e assicurazione.
Secondo gli ideatori del progetto 365SNEL, il maggior problema sta nei pregiudizi verso questa categoria, invece da rivalutare come soluzione sostenibile per il traffico.
L’azione di promozione in sfavore di questi pregiudizi rientrerà nel framework European Clean Power for Transport Program, di cui 365 SNEL fa parte in quanto progetto selezionato.
Crescono le vendite di speed pedelec
Nei Paesi Bassi gli speed pedelec hanno per la prima volta registrato un incremento significativo delle vendite, collezionando un +15% nei primi 9 mesi del 2018.
Un segnale positivo, accompagnato dalla decisione del governo di sgravare fiscalmente la categoria: nei prossimi mesi dovrebbe essere infatti applicato un piano di tassazione pari a circa 60€ annuali per chi decide di utilizzare uno speed pedelec del valore commerciale di 3.500€ in leasing.
L’aspettativa è che una tassa così accessibile faccia aumentare l’utenza di questo segmento di ebike, portando a catena un aumento delle vendite.
Resta aperta la questione normativa, in quanto è un problema già sollevato quello del limite a 25 km/h delle ebike, ma rimane comunque azzardato pensato di equiparare una bici elettrica da 45 km/h con una normale bicicletta.
Nei Paesi Bassi ed in Belgio, non a caso, il parallelo che viene fatto è con la categoria degli e-scooter, staccandosi dunque dall’emisfero bici tradizionale.