Più di 30.000 biciclette donate in 25 anni, un progetto che continua a crescere grazie alla perseveranza di una donna e la generosità di molte persone. Moses Mathis era un punto di riferimento per la sua comunità, un Babbo Natale moderno che aveva capito l’importanza di una semplice bicicletta.
La povertà “made in USA”
La visione che ci viene proposta degli Stati Uniti è spesso quella di un paese ricco, formato da gente benestante che incarna il cosiddetto sogno americano. Ormai quasi tutti sappiamo che la realtà è molto diversa, ma forse non è sempre chiaro quanto davvero negli States sia diffusa la povertà. Né di quali particolari caratteristiche abbia. I poveri in America non sono solo gli homeless, i clochard, i disoccupati; lo sono anche persone che hanno un lavoro e che all’apparenza sembrano bene inseriti. Approfondendo però si scopre che molti di loro magari vivono in un furgone o mangiano continuamente junk food perché non possono permettersi altro. Queste sono le conseguenze di un potere di acquisto e un sistema economico sbilanciato, che pone gli USA vicino ad alcuni paesi del terzo mondo sotto questo aspetto.
Moses Mathis, l’uomo della bicicletta
Una situazione che genera problemi ma anche tanto sostegno reciproco, soprattutto tra gli stessi meno abbienti, dove il valore della comunità è molto sentito. E’ in simili contesti che troviamo persone come Moses Mathis, conosciuto nella sua Fayetteville (Carolina del Nord) come “The Bicycle Man”. La sua vita prende una direzione filantropica quando nel 1990 entra nel suo garage un bambino chiedendogli se poteva riparargli la bicicletta. Da allora Moses non ha più smesso di aiutare chiunque aveva bisogno di essere rimesso in sella. A furia di aggiustarle, raccoglierle e donarle venne battezzato “The Bicycle Man” diventando un punto di riferimento ed una figura quasi paterna per il quartiere. Soprattutto a Natale.
L’idea diventa un’associazione
Questa sua personale iniziativa riscosse molto successo e cominciò lentamente a strutturarsi fino a diventare il progetto “The Bicycle Man Outreach Project”, fondato da Moses insieme a sua moglie Ann.
Ogni Natale l’associazione regala biciclette a tutti quei bambini che non possono permettersela, cominciando già da Gennaio a raccoglierle per l’anno successivo. Privati, aziende e organizzazioni donano da 25 anni le bici, oggetti che spesso hanno solo bisogno di una piccola aggiustata.
Moses Mathis è morto nel 2013 all’età di 76 anni, ma grazie ad Ann l’associazione continua la sua opera con lo stesso spirito con cui iniziò in quel garage.
A volte basta una bici
Ad oggi sono state donate in totale più di 30000 biciclette e solo nello scorso weekend 1500 bambini ne hanno avuta una. Ann ha ricordato per l’occasione il marito, il quale sosteneva che ogni bambino dovrebbe avere una bici. Per i Mathis la cosa più bella era vedere la gioia nei volti dei bimbi, anche perché sapevano che spesso quello era l’unico regalo che i piccoli potevano scartare. L’associazione fondata dai coniugi continua a crescere toccando oggi altri settori molto importanti. Punta da non molto all’istruzione e ha cominciato a raccogliere computer da destinare alla collettività.
Un bellissimo esempio di altruismo quello di Moses e Ann Mathis che forse sarebbe anche giusto chiamare buon senso. Fare qualcosa per la propria comunità la rende più felice, e una comunità più felice è anche una comunità più sana, più sicura e più forte.