Il problema del cosiddetto “ultimo miglio” è piuttosto sentito in particolari città, quelle di solito poco organizzate dal punto di vista ciclistico. Molti urban biker rinunciano alla bici in favore dei mezzi pubblici, ritrovandosi poi ad essere troppo vincolati a quest’ultimi, alle loro coincidenze e ai loro ritardi. 

Ma se biciclette e mezzi pubblici unissero le loro forze, cosa succederebbe? Non parlo dei treni, per i quali è tutto molto più semplice, ma degli autobus, dei mezzi che in generale si muovono all’interno del tessuto urbano. 

autobus bici
Via benzinazero.files.wordpress.com

 

Esistono già dei prototipi che cavalcano questa idea, mezzi ancora troppo astratti (come l’avveniristico Bike Guide) che che si muovono grazie alla stessa propulsione di chi pedala al suo interno in sella alla bicicletta, un po’ come le vecchie galee dei romani (solo dal punto di vista tecnico ovviamente). A livello pratico credo funzionerebbe molto poco un simile sistema, al contrario invece di autobus (o aree degli stessi) espressamente pensati per le bici. In quasi tutte le città è praticamente impossibile portare una bici a bordo di un autobus, i problemi di rallentamento del traffico e di ingombro che si incontrano farebbero passare la voglia anche al più paziente dei cittadini.

autobus bici
Bike Guide Via fotovoltaicosulweb.it

 

Dedicare uno spazio alle bici con un adeguato sistema di salita e discesa, aggancio e sgancio, non solo potrebbe aumentare il fatturato delle aziende di trasporto urbano, eternamente in crisi di bilancio, ma sfrutterebbe meglio le risorse logistiche che già ci sono migliorando la circolazione di tutti.

Un’idea praticabile in tempi molto brevi, che potrebbe seguire la scia di autobus  con un design pensato ad hoc come quelli turistici (a due piani) o quelli dedicati al servizio aeroportuale, certamente non distribuiti su tutta la città ma soltanto (almeno inizialmente) sulle arterie urbane più significative dal punto di vista della distribuzione dei flussi.

 

Qualche esempio? Beh, per adesso pochi e soprattutto pensati per spostamenti di media tratta quindi non ancora urbani ( i cosiddetti pullman). La linea progettuale da seguire è a mio avviso quella studiata ad Udine, dove con il progetto BiciBus si sono creati degli spazi molto funzionali per appendere le biciclette e garantire comunque il passaggio centrale degli utenti. Un difetto potrebbe risiedere nell’allungamento dei tempi di percorrenza dovuta al carico e allo scarico delle bici, che verrebbe però compensato  dalla diminuzione delle fermate, meno necessarie per i ciclisti. Qualche città avrà voglia di mettersi alla prova?