L’attività fisica è ormai globalmente associata a benefici effetti sulla salute umana. Un regolare allenamento può davvero fare la differenza in termini di qualità della vita. Andare in bicicletta è uno dei sistemi più diffusi per mantenersi in forma, ma quale bici scegliere? E-bike o muscolare? Uno studio sembra sfatare un recente luogo comune.

 

Città muscolari e non

Alcune città non sono per niente bike friendly. Non per scelte fatte (o non fatte) dalle amministrazioni che le governano, ma a causa della loro naturale morfologia. Pedalare a Genova e pedalare a Milano è decisamente diverso.

Se nella seconda città ci muoviamo all’interno di un’area quasi totalmente pianeggiante, nella prima bisogna avere un buon fiato per inerpicarsi tra le salite che ne caratterizzano il tessuto urbano. E’ quasi scontato che a Genova sarebbe meglio attrezzarsi con un’e-bike, mentre a Milano si potrebbe anche considerare l’idea di pedalare in sella ad una bici muscolare. Ma in quale delle due situazioni sarebbe migliore l’attività fisica

 

Lo studio sulle e-bike

Uno studio pubblicato su Science Direct all’interno del volume “Transportation Research Interdisciplinary Perspective” mette in evidenza come l’attività fisica svolta in e-bike sia più vantaggiosa rispetto a quella tramite bicicletta muscolare. Si parla, per chiarire fin da subito, soprattutto di ciclismo urbano, quella tipologia cioè finalizzata a spostamenti che non hanno come scopo l’allenamento o le competizioni. Il sondaggio ha reclutato oltre 10.000 partecipanti in sette città europee e i risultati sono di estremo interesse. 

I vantaggi di un e-bike calcolati in MET

I livelli di attività fisica, misurati in minuti di attività metabolica equivalente a settimana (MET min / sett), erano simili tra e-bikers e ciclisti (4463 vs. 4085). Le bici elettriche hanno riportato distanze di viaggio significativamente più lunghe rispetto alle colleghe normali (8.0 vs. 5.3km a persona, al giorno, rispettivamente). I livelli invece legati a quegli e-bikers che hanno scelto di tornare alla bici muscolare o a mezzi di trasporto privato (o pubblico) a motore sono, rispettivamente, diminuiti di circa 200 MET min / sett e 550/800 MET min / sett. Riassumendo dunque, tre sono i punti principali che emergono da questo studio:

 

  • Gli e-biker effettuano più viaggi e più lunghi rispetto a chi guida una bici classica.

 

  • I vantaggi in termini di attività fisica sono simili in e-biker e ciclisti, con una prevalenza nei primi.

 

  • Sostituendo all’e-bike tutte le altre tipologie di spostamento si ottengono minimo 200 MET min / settimana in meno.

Cosa ci dicono questi dati?

Questo studio rivela qualcosa che forse alcuni avevano già intuito. Un e-bike può essere usata più frequentemente di una bici muscolare, sicché, per quanto si venga aiutati dall’assistenza elettrica, l’attività fisica compiuta è nel lungo periodo maggiore rispetto a quella fatta con la sua antenata. Infatti, se quest’ultima la usiamo come mezzo di trasporto urbano possiamo imporre la nostra volontà nel fisico soltanto entro una certa misura: dobbiamo tenere in conto stanchezza, pigrizia, tempi di recupero, piccoli infortuni e anche altri fattori legati al contesto sociale (uno su tutti il sudore e le sue conseguenze olfattive).

Ecco perché bisogna dedicare molta attenzione al tema delle selle (vedi la sella Pasqualini), perché è soprattutto questo elemento che permette agli e-bikers di trascorre molto tempo sulla bici senza avere conseguenze in termini di salute. Ecco ancora perché sono importanti i parcheggi, il design delle bici e i suoi accessori, i nuovi metodi di pedalata (come quello lineare) che renderebbero davvero sostenibile muoversi in città con un mezzo veramente ecologico.