Estate torrida, forse ancor più del dovuto a causa dello smog: c’è chi nega la correlazione CO2 e riscaldamento globale ma non in quel di Parigi; ecco così che in casi di allarme ozono a fermarsi sono tutti i veicoli, eccetto quelli elettrici, a pedali o a pedalata assistita.

Una vera e propria “zona di protezione ambientale” è pronta a scattare ogni qualvolta la qualità dell’aria decresce al di sotto degli standard minimi: a non farne le spese sono veicoli elettrici e biciclette, che la municipalità parigina non esita promuovere.

ZPA, cosa succede in caso di allarme ozono

La cosiddetta Greater Paris Area, ossia la regione dell’Île-de-France che comprende la superficie metropolitana della capitale francese, è interessata dal gennaio 2017 dalla ZPA, una zona di protezione ambientale che filtra la circolazione dei veicoli a motore in base all’anno di immatricolazione.

Permanentemente, dunque, una serie di automezzi a due e quattro ruote debbono osservare delle restrizioni, riportate su appositi badge: si tratta di una misura preventiva atta a scongiurare i picchi di inquinamento atmosferico, pena una multa che arriva a 375€.

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photo credit: Storm Crypt Paris Afternoon Glow via photopin (license)

Per “picco” si intende lo sforamento dei 50/80 µg/m³ di particolato immesso nell’atmosfera, 180/240 µg/m³ di ozono, 300/500 µg/m³ per il diossido solforoso e 200/400 µg/m³ di diossido di nitrogeno.

In tal caso, il prefetto della regione può disporre un’irrigidimento delle misure, il che consiste sostanzialmente nel permettere ai soli mezzi pesanti Euro 5 di attraversare la capitale e di lasciare i veicoli a benzina e diesel antecedenti il 2006 a casa.

Il provvedimento riguarda 5 degli 8 dipartimenti della regione ed applicato integralmente o in parte   in 72 municipi.

 

 

Crit’Air: incentivo per e-bike ed e-car

Le norme della ZPA sono riassunte dalla Crit’Air Vignette, una mappa che identifica le aree della Grand Paris protette dall’obbligo di circolazione in base ai badge che classificano i veicoli.

L’allarme ozono, come è comunemente chiamato lo stato di allerta per l’inquinamento, porta con sé un messaggio chiaro che si rivela essere un assist alle forme di mobilità considerate “alternative”.

Oltre allo sconto sui mezzi pubblici parigini nei giorni di picco, sono esenti da limitazioni solo auto elettriche, bici elettriche e biciclette tradizionali.

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La mappa della ZPA che interessa l’area della Grand Paris – via crit-air.fr

Al di là della scelta scontata, si tratta di una tendenza comune a tutte quelle metropoli europee che cercano di cambiare  in meglio le abitudini dei propri cittadini in merito agli spostamenti: Parigi stessa, ad esempio, negli anni passati ha reso gratuito il car sharing 100% elettrico Autolib’, che copre capillarmente la capitale, nei giorni di blocco al traffico.

 

 

In una città storicamente amante della bicicletta, la diffusione della pedalata assistita è un’altra soluzione assai ben accetta. Se far entrare l’auto elettrica nelle case dei Francesi è operazione lenta e graduale che non può esser imposta dall’oggi al domani, l’e-bike è mezzo assai più alla portata.

Purtroppo, specie nella stagione calda, le giornate che spingono la autorità ad istituire degli stati di “allarme ozono” non sono rare, come non lo sono – per altre ragioni – anche nel periodo invernale: la bici elettrica – e tradizione – può dunque essere una strada da percorrere per svuotare gradualmente i boulevards dai SUV.