Dalla sabbia allo sterrato, dalle pietre alla terra battuta: Africa Classic International Edition non è una gara e non è soltanto una prova di resistenza mentale e fisica, è soprattutto un percorso di crescita individuale.

Se siete in cerca di avventura, ma non fine a sé stessa, e se amate la fatica in sella alla bici, questa potrebbe essere la cosa giusta da fare. Per mettersi in gioco occorre allenamento, la volontà di condurre una piccola campagna di fundraising e tanto coraggio per guardare in faccia la realtà di uno spicchio di Africa nera.

Credit: AfricaClassic.eu

6 giorni con Amref in Tanzania

Africa Classic International Edition avrebbe già un grande appeal se si fermasse al solo aspetto sportivo ed esplorativo.

Sei giorni di intense pedalate per coprire i 400 km di strade rosse – più che “bianche” – tracciati tra un progetto umanitario e l’altro di Amref in Tanzania.

Per affrontarli servono determinazione ed un’ottima preparazione fisica, che non esclude un training apposito fatto assieme allo staff di Africa Classic per curare vaccinazioni e norme comportamentali in un ambiente ben diverso da quello iper sterilizzato e super addomesticato come quello in cui viviamo noi occidentali.

Basta dare un’occhiata rapida ai commenti lasciati dai partecipanti alle scorse edizioni per capire che l’esperienza, ricca di contatto con una natura incontaminata e ricchissima di emozioni dal punto di vista umano, vale da sola la fatica del viaggio.

«Just do it! There are no words for it» è uno dei commenti che rende al meglio l’idea.

Credit: AfricaClassic.eu

Sapersi mettere in gioco facendo qualcosa di utile

Per partecipare ad Africa Classic International Edition bisogna portare a termine una prima missione: raccogliere almeno 5.000 € da donare ad Amref.

Si tratta di gestire una piccola campagna di fund raising, qualcosa che, garantiscono gli organizzatori, è molto più facile a farsi cha e a dirsi: tra l’indifferenza superficiale della società, esistono molte persone pronte ad aiutare un progetto umanitario.

I soldi serviranno ad aiutare quegli stessi progetti sul territorio che i partecipanti potranno visitare durante il loro tour. Uno degli aspetti più belli di Africa Classic è che non si tratta di un safari per turisti, ma di un vero percorso di villaggio in villaggio, con soste per visitare i progetti Amref (scuole, ambulatori ed altro) e conoscere le popolazioni locali.

Africa Classic è soprattutto un’occasione per azzerare le distanze e le presunte differenze con posti e genti di cui tanto sentiamo parlare, ma che davvero non conosciamo.

Credit: AfricaClassic.eu

Partecipare all’ Africa Classic International Edition

Per diventare protagonisti di questo percorso di arricchimento interiore è necessario iscriversi attraverso il sito web africaclassic.eu: al suo interno si trovano tutte le informazioni di base per comprendere l’ampiezza del progetto.

Le iscrizioni sono state aperte il 22 giugno 2019 e si chiuderanno due settimane prima della partenza, il 3 Ottobre 2020. Per quella data i partecipanti attesi sono circa un centinaio.

Vitto e alloggio sono organizzati da Amref, con l’utilizzo di tende da campo ed uno staff di cuochi che segue i partecipanti.

Credit: AfricaClassic.eu

Amref, un impegno che fa la differenza

Se non siete ancora convinti, date un’occhiata alla pagina dedicata ai progetti di Amref. Nata nel 1957, l’associazione – soprannominata anche “Flying Doctors” – ha fatto molta strada dai suoi inizi in Kenia ed ha l’esperienza giusta per dirvi quanto facile – e allo stesso tempo difficile – può essere migliorare la vita a chi davvero non ha nulla.

Una serie di esempi pratici – dai 30 € necessari a rendere potabile l’acqua per una madre ed i suoi due bambini ai 3.900 € che servono per costruire un bagno in un ospedale – vi darà l’idea dello sforzo, a volte irrisorio per noi, e di che cosa potreste andare a toccare con mano.

Giusto per rendersi conto di che cosa voglia dire vivere in un mondo diverso.