ivan ravaioli vicne davanti a mario paz dunqueTempo di città, col grande ciclismo che emigra verso i paesi caldi, desertici e senza le ali di folla cui è abituato (e al suo posto) nella vecchia Europa. Città significa scatto fisso, e quello che si svolgerà domani a Milano (zona Bovisa) è l’evento forse più importante della disciplina che ha visto gli atleti confrontarsi prima a New York (Brooklyn), Londra e Barcellona. Quello di Milano sarà l’atto conclusivo di una stagione che vede sempre più primavera e non importa se è autunno.

Già, perché da mezzo di fuga dalla città nella città, queste biciclette stanno diventando sempre di più un mezzo importante.

Ci pensate? È un po’ come quando la bicicletta veniva usata dagli operai e poi qualcuno pensò di sfidarsi in gare che oggi si chiamano “ciclismo agonistico”. Erano operai i primi corridori e pure con bici raffazzonate.

Oggi, cent’anni dopo, la storia si ripete e al passo coi tempi. Quelli con le bici a scatto fisso recuperate chissà dove o comprate nuove di pacca, hanno iniziato a sfidarsi. Dalle alleycat ai criterium. Con questi ultimi che sono diventati delle vere e proprie gare di astuzia e abilità. Perché non ci sono le curve paraboliche della pista e allora bisogna rallentare quanto basta perché il pedale sfiori terra senza toccare a mandare tutti a gambe all’aria.

Il movimento è cresciuto e si è evoluto e non tradisce le sue radici nelle città. Non è un caso che si svolga in alcune delle capitali più importanti. Unica eccezione: Roma. Che litiga ancora con un fenomeno ancora troppo snobbato dai più. Amministrazioni comprese.
Che poi, proprio oggi, parlare di amministrazione a Roma fa quasi sorridere.

Godiamoci la Red Hook Criterium di Milano e non pensiamoci troppo per ora. Anzi sì, che in questi giorni anche a Roma succede qualcosa.

Appuntamento a Caracalla, per chi non va a Milano, a vedere chi sarà il campione del mondo della categoria senza ruota libera su asfalto.

 

https://youtu.be/hUR4tERHjuo