Più pedali e più ti premiano: è un refrain che inizia ad essere familiare nel mondo della bicicletta. Un nuovo spunto arriva dai cugini iberici, dove l’app per smartphone Ciclogreen ha lanciato un concorso a premi in supporto all’iniziativa “30 Días en Bici” in collaborazione con municipalità, aziende ed università spagnole.

L’occasione data da “30 Días en Bici”, “30 Giorni in Bici”, che si tiene in 200 città in tutto il mondo, era ghiotta e Ciclogreen non se l’è lasciata sfuggire.

C’è infatti un modo molto semplice per invogliare le persona a montare in sella: premiarle.

Così, chiunque utilizzi l’app può partecipare al sorteggio di 30 premi che vanno da una bicicletta all’abbonamento ad una rivista di ciclismo (c’è persino della birra in palio), facendosi tracciare durante le pedalate.

Nel mese di aprile bisognerà coprire almeno 30 km a pedali per partecipare all’estrazione: i numeri sono promettenti, dato che l’anno passato l’analoga iniziativa coinvolse 7mila persone distribuite su 50 città spagnole, 33 aziende e 18 sedi universitarie.

Ciclogreen ha previsto un’edizione dedicata alla sola città di Barcellona, che nella prima settimana di aprile ha risposto con 1600 iscritti e ben 15mila km già percorsi in bicicletta.

Un modo come un altro per spingere le persone a pedalare? Un sistema efficace per invogliare più persone a farlo o si tratta di iniziative che toccano sempre i “soliti noti”?

Il CEO di Ciclogreen, che porta l’altisonante nome di Gregorio Magno, è convinto che sia un buon modo per aumentare l’utilizzo della bici in città: l’obiettivo della sua app è fornire un servizio all’utente, fornendogli dati sui suoi percorsi, e ad una serie di enti, pubblici e privati, che vogliono incentivare le due ruote a pedali.

Inoltre, quest’anno l’applicazione metterà a disposizione in forma del tutto anonima una mappa dei tracciati percorsi dalle bicicletta in città: un report mensile che aiuterà le municipalità stesse a disegnare infrastrutture ciclabili in base alle reali esigenze.

I numeri paiono quindi dare ragione a Magno, in fin dei conti la politica del premio per chi pedala almeno entro una certa soglia è appagante per il ciclista e utile come molla emotiva: la gamification, il principio per cui azioni reali contribuiscono a conseguire degli obiettivi virtuali che, poi, si ritraducono in benefit reali, non è un caso che sia alla base di moltissime app di successo.

Solo che, mentre dare la caccia ai Pokemon ha un’utilità sociale opinabile, pedalare per ottenere un premio ha risvolti ben diversi.