Ancora un’acquisizione nel settore del ciclo alla costante ricerca di nuovi equilibri capaci di ridisegnare gli assetti proprietari di molte aziende e gruppi al fine di meglio definirne le potenzialità sul mercato. 

L’ultimo annuncio in ordine di tempo coinvolge un nome tra i più noti ed apprezzati della bici come quello di Scapin Bicycles i cui modelli nati dall’esperienza delle corse, si sono fatti apprezzare in tutto il mondo per il design della telaistica e le geometrie progettate per rispondere alle specifiche esigenze di ogni singolo atleta, sia esso rivolto al settore strada che off road. 

Scapin
Scapin Geko

La casa padovana nata nel 1957 con l’ambizioso obiettivo di coniugare tecnica, qualità e comfort di guida, dopo aver superato il passaggio generazionale tra il fondatore Umberto ed i figli, con particolare riferimento a Stefano che ha saputo ampliarne i confini della notorietà anche a molti mercati esteri, dal 2005 è entrata nell’orbita della famiglia Fontana e quindi di Cicli Olympia, azienda di Piove di Sacco.

Fino alla comunicazione odierna che ha sancito il passaggio di proprietà di Scapin Bicycles al gruppo imprenditoriale Bettella Srl con sede a Limena (Padova), già detentrice dello storico marchio Pinasco attivo dal 1969 sul mercato delle elaborazioni per scooter ed in particolare della vespa.

 

 

Pinasco: “Quelli delle Vespa truccate”

Per chi ha già superato gli “anta”, il nome Pinasco rievoca un mondo in cui la mobilità era dominata dalla Vespa e la ricerca di un incremento delle sue prestazioni trovava un naturale sbocco nei kit resi disponibili da Andrea Pinasco, che aveva fatto delle elaborazioni per scooter la sua vera e propria passione, come lo stesso ebbe a raccontare nel suo libro “Quelli delle Vespe truccate”, un titolo che chiamava a raccolta una intera generazione.

Non altrimenti si potrebbero giustificare i 60.000 kit prodotti in un solo anno da questo intraprendente genovese che aprì la strada a tanti altri elaboratori, primo tra tutti Polini. 

Scapin
Scapin Kioto

Per trenta anni Pinasco ha dettato legge nello specifico settore, vincendo persino l’ostracismo, ne sono stato testimone, di quelle case costruttrici, Piaggio in testa, che non amavano essere coinvolte in modifiche giudicate talvolta troppo disinvolte dei loro prodotti. Ne fu significativo banco di prova l’esperienza di “Vespazzurra”, vero e proprio bolide realizzato da Pinasco su base Vespa 200, con doppio carburatore e corsa lunga, elaborato in modo da partecipare e vincere il campionato nazionale spagnolo di endurance, cui Motovespa, consociata Piaggio in Spagna, diede un suo, anche se non ufficiale, supporto.

Nel 1999 Andrea Pinasco, anche alla luce delle forti trasformazioni intervenute sul mercato degli scooter, ha ceduto l’azienda a Bettella Srl che, nella sede di Limena ne ha proseguito l’attività continuando ad essere un punto di riferimento nel campo delle elaborazioni e dell’elettronica applicata agli scooters.

 

 

Scapin, un futuro in continuità con la tradizione

L’acquisizione del marchio Scapin appare, nelle dichiarazioni e nelle intenzioni della nuova proprietà, un allargamento di interesse dal settore specificatamente motoristico a quello del ciclo con un brand prestigioso da valorizzare.

Sino a fine anno la commercializzazione dell’attuale produzione sarà gestita da Cicli Olympia, per poi passare da gennaio 2019 a Bettella Srl che prenderà in carico l’intero processo dall’ideazione, progettazione, sviluppo, e produzione fino alla commercializzazione dei nuovi prodotti.

Scapin
Scapin Kalibra

Cicli Olympia da parte sua collaborerà con Bettella per dare continuità al servizio e mantenere vive le basi per il mantenimento della presenza e delle specificità del marchio Scapin, come hanno espresso Vittorio e Michela Fontana, titolari di Cicli Olympia: “Per noi è molto importante che Scapin rimanga a tutti gli effetti un marchio italiano, e per di più padovano. Siamo certi che la nuova proprietà saprà valorizzarlo al meglio e legare nuovi successi a questo nome, che tanto ha rappresentato e rappresenta tuttora per gli appassionati di ciclismo.”

 

 

Nel futuro di Scapin quindi rimane ferma la volontà di valorizzazione delle sue specifiche caratteristiche in linea con la sua tradizione di ricerca e design di alta qualità.

Al tempo stesso però, non è vietato pensare che la vicinanza con un brand come Pinasco possa contribuire a far emergere anche un’anima più trasgressiva ed immaginare un percorso ipotetico in sintonia con lo sviluppo che il mercato del ciclo sta indicando con l’attribuzione di una sempre maggior importanza ai modelli a trazione elettrica, sia road che mtb.