Assumere il Salbutamolo non è considerabile doping, almeno non entro certi limiti. Il punto è stabilire quali e dopo la bagarre causata dall’investigazione a carico di Chris Froome per il presunto abuso del farmaco anti asma, è lo stesso campione a scrivere al quotidiano francese Le Monde per spiegare l’insidiosità dei cosiddetti “falsi positivi”.

Salbutamolo in regola: il punto della disidratazione

Froome, nella sua lettera aperta inviata a Le Monde e ripresa da un comunicato del Team Sky, insiste su un punto: nei test antidoping della WADA ci sono delle falle e sul Salbutamolo la fallibilità è dimostrata da studi scientifici.

Ciò cui Froome fa riferimento è l’esistenza di uno studio che dimostra come la disidratazione possa influire sulla concentrazione residua del farmaco nelle urine.

In effetti, lo stesso Professor Ken Fitch, sviluppatore del test che rileva le percentuali di Salbutamolo, ha parlato di standard da rivedere, come però l’UCI ha già fatto proprio durante il procedimento a carico di Chris Froome.

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Il Salbutamolo è normalmente contenuto in molti e comuni inalatori anti asma

Infatti, quando nove mesi fa l’UCI mise il corridore inglese sotto investigazione per un test effettuato durante la Vuelta a Espana 2017, il livello di Salbutamolo ammesso nelle urine era limitato a 1000ng/ml: Froome venne fermato perché la concentrazione arrivava a 2000ng/ml, il doppio del consentito.

Tuttavia, il primo marzo 2018, la WADA ha fatto entrare in vigore nuovi standard che tengono in considerazione l’effetto della disidratazione. Una mossa giusta che ha avuto effetto retroattivo sul caso Froome: con il nuovo limite posto a 1680ng/ml, la concentrazione presente nelle urine del britannico sforava (sul singolo campione) del 20%, una quota non confermata dalla discontinuità degli altri campioni prelevati durante la Vuelta (circa 23).

Motivo per cui la WADA non ha voluto confermare la positività di Froome al Salbutamolo.

Il Salbutamolo è doping?

L’atleta britannico, nella sua lettera, sottolinea anche come gli inalatori anti asma a base del suddetto farmaco non comportino alcun beneficio in termini di performance.

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Credit: Team Sky

Da questo punto di vista Froome ha ragione, in quanto vari studi dimostrano questa tesi. Il Salbutamolo, tuttavia, avrebbe effetti dopanti se ingerito o iniettato: distinguere la forma dell’assunzione può a sua volta essere reso difficile perché nel processo di inalazione è naturale che una parte (minima) venga anche ingerita.

Una lettera a Le Monde

La scelta di Chris Froome di scrivere proprio dalle pagine di Le Monde non è casuale: il giornale francese fu il primo, assieme al Guardian, a rivelare l’esistenza dell’inchiesta sul ciclista inglese.

La missiva è giunta in tempo per la Grand Depart del Tour de France, uno degli appuntamenti più attesi della stagione: riuscirà Froome a scrollarsi di dosso tutta questa storia e ad onorare la maglia gialla, come promesso?