Collegare le piste ciclabili alla diffusione della bicicletta non era gran sforzo, siamo tutti d’accordo: dato che però non si tratta di una formula matematica, più tesi a supporto si trovano, più le argomentazioni future saranno sensate.

Un’indagine condotta da Cycling Scotland pare confermare la correlazione tra lo scarso sviluppo delle piste ciclabili e l’appeal della bicicletta come mezzo di trasporto urbano: in una Gran Bretagna che cerca di spingere i suoi cittadini a non preferire sempre e solo l’automobile, la Scozia rappresenta uno spaccato di una realtà più ampia.

 

L’indagine scozzese: quanti vanno in bicicletta?

Basato su di un campione di circa 1.000 residenti, il sondaggio di Cycling Scotland riporta una fotografia impietosa: la maggior parte della popolazione adulta non possiede una bici (57%) e la quasi totalità non la utilizza per spostamenti giornalieri (80%).

Tantissimi, il 75%, non prendono in considerazione la bicicletta nemmeno per divertimento.

Questi numeri, decisamente negativi, affondano le radici in un mix di ragioni, alcune culturali ed altre materiali, come, per l’appunto, l’assenza di una infrastruttura adeguata, che è forse la principale lamentela degli Scozzesi.

piste ciclabili scozia
photo credit: Thomas Hawk Easy Rider via photopin (license)

Senza piste ciclabili, gli Scozzesi non pedalano

Secondo le interviste effettuate da Cycling Scotland, l’assenza di piste ciclabili è al primo posto tra le cause additate dai potenziali ciclisti per il loro mancato o limitato coinvolgimento in sella.

Pedalare nel traffico è percepito come pericoloso, comprensibilmente, e le persone tendono a preferire altri mezzi di trasporto, piuttosto pubblici, alla bici.

La questione è un cavallo di battaglia dei Verdi scozzesi, che denunciano da tempo gli scarsi investimenti sulla mobilità ciclabile, al contrario del governo regionale, che promette uno sviluppo delle forme alternative di trasporto al fine di combattere l’isolamento sociale di quanti non possono permettersi un mezzo proprio o sono limitati dall’età.

 

 

C’è da dire che in Scozia, come nel resto della Gran Bretagna, esiste una questione culturale in merito ai trasporti molto simile a quella che troviamo in buona parte dell’Italia: l’utilizzo della bicicletta cala non appena la maggiore età consente di prendere la patente, ossia con l’accesso all’automobile, status symbol sociale.

Lo UK è uno dei Paesi europei che più hanno abbandonato l’uso della bici dopo la ripresa economica del Dopoguerra, passando da un’utilizzo diffuso almeno nelle campagne ad un quasi totale oblìo dei pedali.

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photo credit: garryknight Kilts by a Wall via photopin (license)

 

I bambini invece pedalano

Mentre tra gli adulti chi usa di più la bicicletta corrisponde alla figura dell’uomo di mezza età benestante e chi lo fa addirittura quotidianamente lo giustifica con la passione sportiva e la cura del corpo (71%), a pedalare costantemente sono i piccoli scozzesi.

L’80% dei bambini va regolarmente in bicicletta, la maggior parte di essi almeno una volta a settimana.

Da una parte si potrebbe pensare che ciò sia figlio di una mentalità che considera la bici come un trastullo infantile o, tutt’al più, uno strumento utile fintanto che non si ottiene qualcosa di meglio (uno scooter o la macchina stessa), dall’altra potrebbe aprire ad una speranza per il futuro.

Crescendo la sensibilità per il tema ciclistico, sia nelle persone che nelle amministrazioni, una percentuale man mano più elevata di quei bambini potrebbe essere in futuro indotta a non abbandonare in cantina la bicicletta.

Tutto dipende, in ultima battuta, da loro, dalle piste ciclabili: più ce ne saranno e più gente pedalerà.