Due punti di riferimento dei rispettivi settori, Fiab per la mobilità ciclabile e INU (Istituto Nazionale di Urbanistica) per la pianificazione territoriale e urbana, hanno siglato un accordo per migliorare la qualità di vita dei ciclisti di città.

A inizio giugno 2018, infatti, le due organizzazioni hanno dato vita ad una sinergia che vedrà i primi frutti a settembre, in occasione dell’evento congiunto «Ciclovie nazionali, locali e territori» che si terrà a Venezia.

INU: l’Istituto Nazionale di Urbanistica apre alla bici

L’INU è un’istituzione molto nota a livello nazionale negli ambienti accademici e professionali legati all’architettura: fondato nel 1930, ha dato il via ad un’intensa stagione di studi sull’urbanistica, ossia sulla formazione e progettazione delle città.

Per statuto privo di forme di finanziamento che non siano le quote versate dagli iscritti, l’INU è membro dell’European Council of Town Planners e, dalla seconda metà degli anni Novanta, è riconosciuto come Associazione di Protezione Ambientale dal Ministero dell’Ambiente.

Detto ciò, si tratta di un punto di riferimento nel mondo italiano della pianificazione territoriale ed è, dunque, molto importante che vi sia un impegno formale a lavorare in favore della mobilità ciclabile.

Le parole del Segretario Generale dell’Istituto Nazionale di Urbanistica Luigi Pingitore sono state chiare: «l’accordo di collaborazione tra INU e FIAB è nel solco di quanto l’Istituto sta sostenendo a favore di un nuovo modello di convivenza urbana, nel quale l’urbanistica ritorni a essere campo d’azione utile e autorevole; un modello in cui l’accessibilità e, particolarmente, la ciclabilità dei territori ne siano componenti imprescindibili”. 

istituto nazionale di urbanistica mobilità sostenibile
photo credit: Jan Jespersen Urban Cycling via photopin (license)

Mobilità e pianificazione obiettivi comuni

La collaborazione si baserà sulla condivisione di due saperi molto vicini tra loro, quello derivato da decenni di pianificazione territoriale e quello maturato al fianco dei ciclisti e delle loro esigenze.

La Federazione Italiana Amici della Bicicletta (FIAB) è con tutta probabilità il miglior interprete dei bisogni di chi la bici la utilizza in città e, al contempo, ha a disposizione una fitta rete di esperienze sul territorio nazionale in merito a ciò che funziona o non funziona nelle reti viarie italiane.

Lo scambio di dati ed informazioni dovrà servire ad evidenziare le migliori pratiche in atto, facendo sì che l’Istituto Nazionale di Urbanistica ne sia a sua volta portavoce e possa condividere quelli che sono i limiti normativi e funzionali dal punto di vista di chi le città deve progettarle.

Un lavoro sinergico delle due organizzazioni è il miglior presupposto perchè le amministrazioni pubbliche abbiano a disposizione le informazioni fondamentali per far crescere la mobilità ciclabile e, più in generale, i trasporti sostenibili nell’ambiente urbano italiano.

Istituto Nazionale di urbanistica e Fiab al debutto a settembre

Non occorrerà aspettare a lungo per saggiare una prima pillola dell’intesa fra FIab e INU: l’occasione è già stata fissata in settembre nella cornice veneziana di Urbanpromo Green, manifestazione di riferimento sulla sostenibilità organizzata dall’Istituto Nazionale di Urbanistica insieme ad Urbit.

Il 20 del mese l’evento «Ciclovie nazionali, locali e territori» ha in programma un laboratorio per confrontare prospettive ed esperienze in atto nel Paese, con un occhio di riguardo ai Comuni Ciclabili – 69 le amministrazioni locali premiate con la bandiera gialla da Fiab – ed ai loro differenti approcci politici, progettuali e gestionali.

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photo credit: Walimai.photo AmsterBiKEs & BiKERs (167/365) via photopin (license)

Alessandro Tursi, vicepresidente Fiab e neo vicepresidente di ECF-European Cyclists’ Federation si è così espresso sulla collaborazione: 

La neonata collaborazione con l’Istituto Nazionale di Urbanistica è un prezioso supporto al nostro progetto Comuni Ciclabili, che aprirà le iscrizioni per la sua seconda edizione proprio tra pochi giorni. Il riconoscimento di ‘Comune Ciclabile’ mira a valutare e valorizzare gli sforzi delle amministrazioni italiane attive in politiche bike-friendly, incentivando i territori a fare sempre meglio nel futuro per agevolare la scelta quotidiana della bicicletta come mezzo di trasporto per ogni necessità di spostamento.

La valutazione dei Comuni viene fatta sulla base di dati omogenei e confrontabili, con numerosi indicatori che spaziano dalle infrastrutture alla governance, dal livello di motorizzazione alla comunicazione, utili ad attribuire un punteggio tra 1 e 5 bike-smile, che viene poi indicato sulla bandiera gialla di Comune Ciclabile.

Quello che concretamente sta nascendo in Italia grazie a questa iniziativa – sottolinea Tursi – è una vera e propria rete nazionale di amministrazioni locali che, di fatto, hanno la possibilità di condividere e scambiarsi idee ed esperienze sul tema della mobilità ciclistica, anche in campo urbanistico e infrastrutturale.