Quando si progetta un viaggio gli imprevisti sono sempre messi in conto. Tuttavia, con situazioni di questa gravità non si vorrebbe mai avere a che fare.

Come ben saprete per via dei notiziari nazionali, la Sicilia è stretta in una morsa di fuoco responsabile di enormi devastazioni del suo (nonché nostro) patrimonio boschivo. Una circostanza della quale è doloroso parlare, figuriamoci ritrovarvisi nel mezzo.

Ecco quanto ci ha riferito Tommaso Ragonese, impegnato nel Viaggio in Sicilia in bicicletta che seguiamo ormai da inizio giugno, costretto, assieme al compagno di avventura e fotografo della missione Marco Crupi, a fermarsi temporaneamente proprio a causa dell’emergenza incendi.

Immagina di progettare un viaggio in bicicletta alla riscoperta della tua terra d’origine. Immagina di realizzarlo con un grande amico,con degli sponsor e dei patrocini alle spalle. Immagina di viaggiare per un mese sudando ogni singola tappa ed incontrando persone straordinarie. Fatto? Bene. Adesso immagina, un giorno, di sentire tua madre al telefono tossire e quasi piangere perché casa tua è circondata dalle fiamme.

Credo che solo la notizia di un terremoto (come quello che rase al suolo Messina nel 1908) avrebbe suscitato maggiore sgomento. Decidiamo di interrompere il Viaggio e tornare a Messina. È una sensazione strana quella di volere tornare per sincerarti che stiano tutti bene ed al contempo non volere assistere all’inevitabile scenario di distruzione che ti attende.

Tutte le colline dietro casa mia sono ridotte ad un cumulo di ceneri ed alberi carbonizzati. Intorno, altre case non hanno più il tetto nè gli infissi, solo una cornice nera intorno ai fori dove c’erano porte e finestre. Mentre ancora devo arrendermi all’idea di avere perso alberi, piante che popolavano le mie passeggiate in ogni stagione e cui facevo visita come fossero vecchi amici, Marco si ritrova le fiamme di un’altro incendio dietro casa sua.

L’incendio della collina dell’Annunziata (Messina), vista dalle finestre dell’abitazione di Marco. E’ la stessa collina sui cui sentieri si era preparato per il tour in bici dell’isola – ©Marco Crupi

Messina rimane nella morsa del fuoco per giorni. Il danno è gravissimo. Decine e decine di ettari di pineta e macchia mediterranea andati in fumo, la città piena di fumo e cenere, l’aria irrespirabile e tanta paura nelle zone più colpite. Da parte nostra l’intenzione di contribuire attivamente: in primis, a chiedere il non-abbandono da parte delle istituzioni ed in un secondo momento a prendere parte attiva al recupero delle zone boschive una volta terminato il nostro Viaggio.

Lasciamo Messina con un barlume di  speranza, tenuto vivo dalla vista di alcuni germogli di canna comune che, a pochi giorni dall’incendio, rinascono tra le ceneri vicino casa mia. Ritorniamo a Trapani, dove abbiamo lasciato biciclette ed attrezzatura, per continuare la nostra pedalata attraverso una Sicilia che sognamo più cosciente del proprio patrimonio, più orgogliosa di esso e pronta a difenderlo come impongono i millenni di civiltà sui quali poggia.

Marco e Tommaso sono adesso in procinto di riprendere e, a breve, ci comunicheranno le tappe del loro itinerario della prossima settimana. Sperando, ovviamente, che le devastazioni  – troppo spesso difficili da ricondurre a “cause naturali” – abbiano fine.