Cortesia Harald Wisthaler –
©wisthaler.com

La Regina di Kronplatz è la neo campionessa italiana Maria Cristina Nisi che alla prima competizione con la maglia tricolore vince la seconda edizione della KronplatzKing Bike Marathon, sulla distanza di 81 Km, relegando a oltre 19’ la seconda classificata, la polacca Michalina Ziolkowska, e la terza, la tedesca Katrin Schwing. «È la mia 12° vittoria dell’anno e farò di tutto per aggiungerne altre al mio palmares che vorrei fosse il più ricco della mia carriera. Sarò in gara fra soli 6 giorni all’Alta Valtellina e successivamente alla 3 Epic che vinsi entrambe l’anno scorso. La gara è stata molto divertente perché la mia sfida era con alcuni ciclisti che io staccavo sulle salite più dure e loro mi raggiungevano e superavano nelle discese che qua sono veramente tecniche. Non ho fatto nessuna tattica, come sempre: cerco di dare il massimo senza troppo risparmiarmi e godendomi il percorso che qua è veramente incredibile per un arrivo così in alto (oltre 2.200 m.) e tante meravigliose montagne intorno. Felicissima per la vittoria che mi ha incoronato regina con tanto di corona e mantello, ma anche per essere fra i primi 30 nella classifica assoluta».

Cortesia Harald Wisthaler – ©wisthaler.com

Il Re 2017 è il bresciano Daniele Mensi del team Soudal Lee Cougan che ha vinto con oltre 4’ di vantaggio sul terzetto formato da Cristiano Salerno, Roel Paulissen e il tedesco Andreas Seewald, raggruppati in un minuto. Appena dietro Mattia Longa e Riccardo Chiarini, in netto recupero dopo il grave infortunio che era al via per cercare la miglior forma che gli servirà al Campionato Europeo di agosto. «Una bella vittoria con la divertente premiazione con corona ed ermellino sul trono di Kronplatz. – ci dice Daniele Mensi – La gara è stata un continuo testa a testa fra me e Paulissen che consideravo il favorito anche per la sua esperienza sul tracciato che ha aiutato a disegnare. Siamo rimasti soli già sulla prima lunga salita dove io ho fatto l’andatura e lui è stato il solo a restarmi a ruota. In discesa lui è fortissimo e mi distaccava in maniera significativa, ma io lo recuperavo poi in salita. L’elastico è andato avanti così per tutta la gara e alla seconda salita verso il traguardo in altitudine l’ho staccato. Dai tornati vedevo poi che era stato raggiunto da Salerno del team Scott che evidentemente si è ben gestito e nel finale ha recuperato. Fortunatamente non ho pagato l’errore della scelta sbagliata delle due discese che si potevano scegliere. Avrei voluto percorrere la più corta ma molto tecnica, mentre mi sono trovato sulla più lunga che però è più veloce. La foga della gara e la mancanza della ricognizione il giorno prima mi ha fatto sbagliare ma alla fine è andata proprio bene. La vittoria su questo bellissimo percorso mi dà grande soddisfa perché è una vera gara marathon, con salite dure, inframmezzate da tratti pedalabili, discese tecniche che non sono altro che i percorsi free ride a disposizione di tutti i ciclisti durante l’estate. Il traguardo poi è unico, così in alto, in un’area ideale per riprendersi e sentirsi un po’ in vacanza.»

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