L’avvio della fase pilota è fissato per febbraio 2018 ma Bitride, questo il nome del nuovo servizio di bike sharing elettrico a flusso libero, è già oggetto di interesse e discussione.

Innanzitutto perché si inserisce nel nuovo trend di sviluppo dei servizi di bici condivisa che si svincola dalla presenza di stazioni fisse dove prelevare e restituire i mezzi ma consente la localizzazione della bicicletta sul territorio come la libera possibilità di parcheggio a fine corsa ovunque non sussista uno specifico divieto e non costituisca intralcio alla circolazione.

In secondo luogo perché Bitride introduce l’utilizzo di bici a pedalata assistita che ampliano l’interesse per il servizio offrendo una migliore esperienza d’uso e un maggior raggio d’azione degli spostamenti.

L’attenzione per il nuovo progetto, finanziato con 2,5 milioni di euro nell’ambito del programma Horizon 2020 della Comunità Europea, è inoltre dovuto alla specificità dei due player che hanno collaborato alla sua definizione rendendo disponibili le proprie competenze: Vodafone e Zehus, azienda high tech frutto di uno spin off del Politecnico di Milano.

Vodafone in particolare ha studiato e realizzato il servizio per la connettività IoT (Internet of Things), il sistema telematico e di analisi dei dati, abilitando la navigazione GPS, che consente di localizzare e prenotare una bicicletta disponibile.

Zehus, già start up pluripremiata e fornitore di molti costruttori di ebikes in giro per il mondo, ha reso disponibile la sua innovativa tecnologia “All in One”, dove motore, batteria, elettronica e sensori sono contenuti in un unico mozzo posteriore piccolo e leggero, completamente wireless. La bici così equipaggiata presenta l’esclusiva modalità di utilizzo “non-plugin hybrid”, vale a dire non necessita ricarica da rete e, grazie ad un complesso algoritmo, ottimizza l’energia necessaria al moto in funzione delle condizioni di pedalata e provvede, in condizioni ottimali di normalità o nel corso di una discesa, a recuperare parte dell’energia prodotta in eccesso ricaricando le batterie.

 

Marcare la differenza

Bitride si caratterizza pertanto come un vero e proprio concentrato di tecnologia che, nelle intenzioni sia dei gestori che dell’Amministrazione Comunale milanese che ne ha sposato la filosofia, dovrebbe limitare alcune delle maggiori criticità emerse nell’uso dei sistemi free floating targate Mobike o Ofo e di chiara importazione cinese, principalmente legate ad abusi, vandalismo o furti.

I nostri punti di forza – sostiene Marcello Segato, CEO di Zehus, – risiedono nella qualità e nell’unicità delle scelte tecnologiche effettuate che segnano una chiara discontinuità rispetto alle modalità di utilizzo dei sistemi a flusso libero operativi non solo in Italia ma anche in quelle città europee che ne sono dotati.

Se lo spirito del bike sharing a flusso libero è quello di dare all’utilizzatore la libertà di prelevare la bicicletta senza recarsi in una specifica stazione e restituirla in qualunque posto senza cercare una specifica rastrelliera fisica, occorre comunque ricordare che il sistema nasce per dare un contributo alla circolazione nei centri urbani e pertanto deve scoraggiare gli eccessi di un parcheggio totalmente indisciplinato ed anarchico.

Qui entra in gioco la tecnologia di cui sono dotate le nostre biciclette che, attraverso un sistema di tracking e la messa a punto di specifici algoritmi tenderà ad orientare il parcheggio verso alcune “virtual rack”, rastrelliere virtuali ritenute più idonee per la sosta. Il loro utilizzo farà maturare dei crediti trasformabili in corse gratuite.

Inoltre l’eventuale maltrattamento delle bici sarà registrato dai sensori della bici e l’utente disincentivato ad usare il servizio.

Infine verrà introdotta una sorta di gamification delle tariffe e l’utente potrà decidere quanto pagare in funzione di quanta energia vorrà consumare.

Anche al problema dei furti sarà data una risposta attraverso la localizzazione GPS che consentirà l’individuazione costante dei mezzi e la comunicazione con una centrale operativa di assistenza.

Come contributo alla sicurezza è poi prevista la presenza di stop e segnalatori di direzione automatici

 

La gestione del sistema

Il nuovo servizio, scelto dal Comune di Milano, affiancherà il classico BikeMi e gli attuali Free Floating cinesi Mobike e Ofo, che già contano su 12.000 bici tradizionali, e vivrà la sua fase sperimentale nel prossimo mese di febbraio con 50 biciclette date in uso gratuito a studenti e ricercatori del Politecnico di Milano, per poi passare alla fase operativa con 350 mezzi nel mese di aprile 2018.

Durante la fase sperimentale, con il supporto di Amat, si cercheranno anche di mettere a fuoco al meglio le attese da parte della clientela potenziale e le abitudini in termini di utilizzo delle due ruote nel contesto urbano.

La gestione prevederà la classica app per consentire l’individuazione della bici più vicina disponibile, la prenotazione e lo sblocco del lucchetto tramite lettura del codice QR proprietario sulla bici. Il pagamento a fine corsa sarà effettuato tramite smartphone con conteggio automatico di tempo di utilizzo e chilometri percorsi.

Il nuovo servizio, in prospettiva, si pone anche l’obiettivo di contribuire ad un migliore sviluppo della città rendendo disponibili una serie di dati che saranno raccolti in merito a livelli di inquinamento urbano, condizioni e qualità delle strade con riferimento al manto stradale, situazione della circolazione e del traffico.

Bitride fa parte della piattaforma europea per i sistemi bike sharing PEBSS della Federazione Europea dei Ciclisti (ECF) per cui la condivisione della bicicletta per uso pubblico dovrebbe essere pienamente inclusa come componente fondamentale della rete di trasporto pubblico nelle città.

 

Caratteristiche tecniche

Le bici che faranno parte del bike sharing Bitride, saranno costruite su telaio dell’olandese Darfon, e dispongono di ruote con coperture piene antiforatura, freni al mozzo, trasmissione a catena, sellino regolabile, viti e dato anti furto, impianto di illuminazione.

Il propulsore elettrico è un brushless 250 W che si avvale di un pacco batteria a ioni di litio da 160 Wh di capacità.

Il sistema dispone di sensori di inerzia (accelerometro e giroscopio), GPS e GSM.

 

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