Come anticipato nel post che raccontava la fine della fiera di Las Vegas, Interbike rappresenta una preziosa occasione per conoscere nel dettaglio l’andamento del mercato USA, quali le tendenze e le mode che imperversano dall’altra parte dell’Oceano. Non si tratta di una curiosità fine a se stessa, ma la consapevolezza che nel mondo le mode nascono nella costa ovest degli Stati Uniti per propagarsi, più o meno velocemente, verso Oriente (East coast) ed approdare, a distanza di qualche mese, nella Vecchia Europa. E’ accaduto così negli ultimi 100 anni, dalla contestazione giovanile nata nei campus di Barkley, alla più stravaganti discipline sportive. Ed anche nel mondo della bici, per restare in un ambito di nostra competenza, fenomeni come la ruota fissa e i bike messanger si sono prima affermati negli Usa per poi invadere, in senso opposto all’andamento del sole, tutto il pianeta.
Con questo spirito non possiamo che trovare interessanti e illuminanti i dati relativi l’andamento del mercato della bici negli ultimi 12 mesi a giugno 2014, divulgati in occasione della Fiera di Las Vegas, a cominciare da quella crescita complessiva, anche se contenuta del fatturato e del numero complessivo di pezzi venduti, che nei primi 6 mesi del 2014 si è attestato ad un + 4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (tutti i dati sono fonte Leisure Trends, società specializzata, che – per questa rilevazione – ha  intervistato 4000 negozianti indipendenti negli Usa).

FIG. A - Andamento del mercato negli ultimi 12 mesi a giugno 2014
FIG. A – Andamento del mercato negli ultimi 12 mesi a giugno 2014

Quello che colpisce, però, in modo evidente, è la differenza composizione dei segmenti che compongono questo “record”. Calano le vendite di bici da strada e mtb, mentre aumentano, in modo consistente, le vendite di bici per i trasferimenti urbani e per l’attività fitness (tra queste sono considerate anche le e-bike e le urban bike). (FIG. A)
Già da questo elemento si intuisce quali sono i temi portanti della stagione 2014:
1. Un nuovo modo di vivere la bicicletta (rideclinata in usi fino a poco tempo fa marginali nella logica del mercato come mezzo di trasporto urbano e oggetto per il fitness);

FIG. B - Costo medio biciclette. Crescono quelle con il costo medio minore.
FIG. B – Costo medio biciclette. Crescono quelle con il costo medio minore.

2. Il prezzo medio dei prodotti, sensibilmente inferiori a quello dei segmenti penalizzati dalla crisi (strada e mtb, FIG. B).

FIG. C - Suddivisione delle vendite negli ultimi 12 mesi negli States
FIG. C – Suddivisione delle vendite negli ultimi 12 mesi negli States

Quando si parla di mercato di settore, è bene specificarlo all’inizio e per quanto riguarda gli States (ma non solo), si intende principalmente andamento delle vendite delle biciclette, visto che questo segmento impegna circa il 50% complessivo delle attività di vendita (fig. C).
Tenendo presenti quindi queste indicazioni di massima, passiamo ad analizzare settore per settore quali sono le tendenze di vendita che verosimilmente troveremo la prossima stagione anche da noi.

FIG. D - Le vendite delle bici, settore "strada"
FIG. D – Le vendite delle bici, settore “strada”

Per quanto riguarda le bici da strada la contrazione delle vendite interessa soprattutto le bici da corsa tradizionali, ma non quelle di “nicchia” come le touring, le bici da pista (single speed) e quelle di ciclocross, che per il mercato americano (ma in questo bisogna sottolineare una storica e tradizionale differenza rispetto all’Europa) rappresenta anche la seconda voce del comparto “strada”. (fig. D)

FIG. E - L'alluminio è il più venduto, ma l'acciaio è la moda del momento
FIG. E – L’alluminio è il più venduto, ma l’acciaio è la moda del momento

Tra i materiali, resiste come prodotto più utilizzato l’alluminio (in valore assoluto il più venduto), ma cala rispetto alla stagione precedente, come il carbonio. Cresce l’utilizzo dell’acciaio, che si profila come tendenza e moda del momento. (Fig. E).

FIG. F - Tra le MTB cresce la richiesta delle 27,5"
FIG. F – Tra le MTB cresce la richiesta delle 27,5″

Per quanto riguarda le MTB, boom di vendite per le 27,5”, che si apprestano, se confermerà in futuro questo trend, a soppiantare le tradizionali bici da 26” e 29”, (fig. F), anche se per ora in volumi assoluti le ruote tradizionali coprono ancora la maggior parte del fatturato. Bene anche le Fatbike, in controtendenza rispetto al settore MTB, a dimostrazione che cresce una diversa percezione della bici, del suo utilizzo e della sua utilità, in città come al mare (fig. G).

FIG. G - Fatbike, un altro modo di andare in bici...
FIG. G – Fatbike, un altro modo di andare in bici…

Ma, come accennato all’inizio dell’articolo, l’aspetto più rilevante dei dati diffusi in occasione di Interbike riguarda le bici catalogate come Transit/Fitness (che comprendono anche le hybrid bike, le city e urban bike). Questi in sintesi i dati economici salienti per disegnare il fenomeno (fig. H):
– categoria più importante del mercato (29% delle bici vendute negli USA)
– circa 650.000 bici vendute nel periodo gennaio_giugno 2014 (+ 13%)
– circa 370 milioni di dollari di fatturato (+13%)
– prezzo medio di vendita circa 570 euro.

FIG. H - Le bici transit/fitness trainano il mercato complessivo
FIG. H – Le bici transit/fitness trainano il mercato complessivo

Un’ultima annotazione riguardo gli accessori. Il mercato registra una contrazione generale, ad esclusione dei prodotti legati alla sicurezza personale; tra questi i caschi sono la voce più consistente (fig. I). Un’indicazione, a nostro avviso, anche in questo caso, dei nuovi utilizzi legati al mondo della bicicletta.

FIG. I - Cresce la voglia di sicurezza
FIG. I – Cresce la voglia di sicurezza

La domanda a questo punto è, basteranno le nuove tendenze a trainare il mercato ancora in segno positivo oppure si tratta di mode che potrebbero avere il respiro corto? Eppoi, vale lo stesso anche per l’Europa?
Ultima, e non meno importante, domanda: queste indicazioni provengono da un mercato strutturato come quello nord americano, ma cosa succede nei paesi così detti emergenti?
Antonio Ungaro