Quella che alla fine dell’edizione 2017 era stata annunciata come la “fase 2” della vita di Cosmobike Show subisce adesso un’improvvisa accelerata con la comunicazione ufficiale che l’edizione 2018 confluirà direttamente in un nuovo e rinnovato evento fieristico nelle date del 16 e 17 febbraio 2019.

Un cambio di rotta necessario – per non dire quasi obbligato – a fronte dell’altrettanto rapida mutazione del settore bici, che, tra sprazzi di vitalità della pedalata assistita ed una politica dei grandi Brand improntata alla comunicazione fai-da-te, rischia di rimanere orfano di punti di riferimento.

La reazione di Cosmobike Show è dunque forte, con l’anticipazione di un cambiamento radicale nel tentativo di non perdere una leadership costruita nel corso di anni.

cosmobike show 2019
Screenshot da cosmobikeshow.com

Il nuovo Cosmobike Show: quando e cosa

Fiera di Verona si è presa sei mesi abbondanti per rendere tangibile un progetto di rinnovamento profondo che porti Cosmobike a rispondere effettivamente alle esigenze che le aziende, da una parte, e i consumatori, dall’altra, hanno esplicitato negli ultimi anni.

Le date del 16 e 17 febbraio 2019 costituiscono una novità assoluta e vanno a cadere in un periodo inconsueto per le abitudini fieristiche italiane del settore: una prima differenza la segnano anche con la recentissima decisione di Eurobike di riportarsi a settembre, compiendo un doppio salto mortale all’indietro dopo la “rivoluzione” estiva di quest’anno.

Nuovo anche il target: l’idea di Fiera di Verona è infatti di rafforzare l’aspetto di apertura verso il consumatore, soprattutto quello mosso da una forte passione, ambito nel quale l’ente scaligero ha una forte esperienza mutuata dagli eventi internazionali su modellismo, equitazione e moto custom che già organizza.

 

 

Più spazio allo sport e agli influencer

Cosmobike Show in versione rinnovata scommetterà sul coinvolgimento di pubblico che possono portare gli sportivi di calibro internazionale, le squadre ciclistiche che competono nei Grand Tour ed i professionisti che con i pedali animano le competizioni emergenti, dalla mtb alla bmx.

Il nuovo format punterà maggiormente sull’incontro tra queste figure ed i neofiti e appassionati, con talk show e aree dedicate allo scambio di esperienze.

cosmobike show 2019
Screenshot da cosmobikeshow.com

Un cosmobike Show dedicato ai test

Oltre che alla condivisione di esperienze, il pubblico ha ormai sterzato il proprio range di interessi verso tutto ciò che è definibile “live”: non insensibile a ciò, l’edizione che si prepara per febbraio 2019 intende potenziare la già ottima base del “vecchio” formato fieristico.

Nel 2017 Cosmobike vantava la presenza di 350 aziende da 25 paesi su 30 mila metri quadrati espositivi, circa 60 mila visitatori, oltre 40 appuntamenti tra convegni e spettacoli, 11 mila bike test a cui erano dedicati specificatamente 21 mila metri quadrati di area “demo e prova” e una pista di 400 metri quadrati.

 

 

Da questo punto di partenza si intende trasformare la fiera di Verona in una vera e propria occasione per toccare con mano lo stato dell’arte della bicicletta, a tutti i livelli di competenza richiesti dall’utente.

 

La Fiera di Verona segue il momento storico

Che il mondo delle Fiere (con la “F” maiuscola, ossia quelle che una volta contraddistinguevano l’essere parte o meno di un mondo commerciale ed industriale nazionale) attraversi un periodo di mutazione e, conseguentemente, di stress dovuto alla propria capacità di rinnovamento, è cosa palese da mesi se non da anni.

Ora però il quadro d’insieme si sta incrinando alla stessa rapidità del pack antartico e pare essere un processo senza ritorno il cui aspetto più preoccupante non sta nella naturale selezione di ciò che non riesce a stare al passo con i tempi, quanto nella confusione (voluta?) che spinge a credere che un canale social ed una sgambata in compagnia possano sostituire l’affidabilità di una rete commerciale o la credibilità industriale di un Marchio.

 

 

D’altronde, il comunicato della stessa Fiera di Verona non gira tanto intorno alla questione, parlando di «Una scelta che legge anche l’attuale fase storica di mercato che sta vivendo un cambio culturale a livello internazionale e in cui cresce unicamente il segmento delle e-bike, che ha però i primi segnali di rallentamento. In Germania così come negli USA o a Taiwan, sedi di importanti fiere, si assiste infatti a un atteggiamento diffidente nei confronti del tradizionale strumento fieristico con la stragrande maggioranza dei marchi leader, che disertano gli eventi b2b a favore di quelli corporate o a quelli low cost, che non supportano adeguatamente le vendite».

cosmobike show 2019
Screenshot da cosmobikeshow.com

Ancora più chiare le parole del direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani:

Dovevamo tagliare il nodo gordiano e abbiamo deciso di farlo ora per capitalizzare i risultati delle prime tre edizioni e la fiducia nella capacità di leggere il mercato che ci hanno sempre riconosciuto i nostri clienti. Per questo, abbiamo accelerato la svolta che già avevamo preannunciato alla fine dell’edizione 2017, con la riduzione della fiera a tre giorni e l’introduzione di una anteprima dedicata solo ai bike test. Ora, il cambio è invece radicale con lo spostamento a febbraio del prossimo anno, la durata a due giorni e il target che guarda agli appassionati e a un format destinato ad essere una grande festa della bici, l’ouverture della stagione ciclistica che ne celebrerà protagonisti ed eventi e che includerà in modo puntuale tutti gli aspetti della passione bici dal turismo agli educational per ciclisti

Ben vengano dunque i cambiamenti, in quanto segnali di vita che possono essere i primi sintomi di un’evoluzione positiva in un mondo che rischia di sostituire l’autoreferenzialità alla sana competizione, inseguendo l’illusione di una democrazia commerciale dal basso che, in realtà, non garantisce proprio i più esposti, ossia i consumatori.

2 COMMENTI

  1. Da negoziante, condivido la scelta del periodo. Troppo presto presentare la gamma in piena stagione , con la
    conseguenza di non vendere il prodotto gia’ acquistato( circa 5-6 mesi prima) perchè gia’ VECCHIO .
    E dover svenderlo !!!!!!!
    Credo che le aziende produttrici dovrebbero sedersi ad un tavolo, per dialogare e non bruciare questo mondo
    cresciuto troppo in fretta.

  2. Come idea di anticipazione stagionale è certamente stimolante, certo quello che potrà ancor più fare la differenza sara il riassetto degli spazi espositivi ed anche delle aree esterne veramente poco curate. Possiamo ricordare con tristezza lo squallido piazzale con l’ingresso transennato come fosse previsto per l’arrivo di ovini e non di visitatori umani, oltretutto paganti. Spero proprio, rientrando da poco da Eurobike, di riuscire ad essere orgoglioso delle nostre capacità organizzative e decantato ingegno; intanto voglio scusarmi con le pecore, che stimo profondamente, per il paragone utilizzato senza intenzioni offensive.

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