In questo appuntamento di “Bici e salute” dedicato agli argomenti inerenti la biomeccanica applicata alla pedalata non ci occuperemo come al solito di parametri da controllare sulle nostre amate specialissime, ma della posizione di un’atleta molto discusso. Signore e signori, Christopher Froome, quattro volte vincitore del Tour de France ed ultimo ciclista ad alzare il “trofeo senza fine”.

Non è sicuramente conosciuto per una pedalata esteticamente gradevole eppure vi posso garantire che nel suo assetto in bicicletta nulla è lasciato al caso.

 

Chris Froome: l’altezza sella

Iniziamo dall’altezza sella; avrete notato tutti come sia molto poco generoso l’angolo al ginocchio nel p.m.i. (punto morto inferiore).

Il motivo è l’utilizzo della corona ovale. Ma perché?

Le ragioni sono due: nel punto di massima spinta, il punto in cui la corona ha il suo maggior diametro, avendo il ginocchio maggiormente flesso riesce ad avere un maggior reclutamento del quadricipite e quindi più facilità nel superare il punto di maggiore resistenza.

Chris Froome Tour de France 2017
Chris Froome al Tour de France 2017 – Credit: Filip Bossuyt CC by 2.0

Secondo motivo è riconducibile al fatto che Froome rende ad alte rpm e la sella bassa unita alle corone ovali agevola molto questa caratteristica. Per aiutare ulteriormente questa caratteristica le tacchette delle scarpe sono regolate in modo tale da avere le punte rivolte verso l’interno. In questo modo avrà maggior prontezza nella fase di transizione da spinta a trazione già agevolata molto dall’ovalizzazione delle corone anteriori; nei punti morti, infatti, si avrà il minor diametro e quindi la minor resistenza all’interno della rivoluzione. 

 

La postura in sella di Froome

Passiamo ora alla parte superiore del busto. È evidente la presenza di difetti posturali che emergono soprattutto sotto sforzo intenso (vedi l’inclinazione del capo verso destra all’inizio delle sue “frullate”) e sia scarto sella manubrio che distanza sella manubrio sono ottimizzati per arginare il più possibile l’insorgenza di questi scompensi.

Chris Froome Tour de France 2017
Chris Froome al Tour de France 2017 – Credit: Filip Bossuyt CC by 2.0

Il team Sky ha optato, infatti, per uno scarto sella manubrio poco accentuato (facilitato da l’altezza sella più bassa di circa 2cm rispetto al normale) in modo tale da non stressare troppo le articolazioni sacro-iliache che molto probabilmente nel suo caso sono in disfunzione (almeno una). 

 

Respirazione e postura in bici

Ultimo commento va all’atteggiamento del capo. Famoso è il suo controllo quasi maniacale del computer con i watt espressi. Ma siamo sicuri sia dovuto totalmente a questo unico motivo il suo sguardo basso? La risposta è negativa.

Il motivo ha un’importanza primaria per i ciclisti. Il fine di questo comportamento è agevolare la respirazione dal momento che mantenendo il collo nella sua posizione naturale avrà una maggior rettilineità della trachea. 

Chris Froome Tour de France 2017
Chris Froome al Tour de France 2017 – Credit: Filip Bossuyt CC by 2.0

Come vedete quella di Froome è una posizione che sembra messa “a casaccio” ma, in realtà, è perfettamente studiata per rendere al meglio: ricordiamoci che stiamo parlando di un professionista e quindi si antepone l’aspetto prestazionale a quello salutistico. 

Come solito auguro buone pedalate a tutti voi e vi aspetto al prossimo appuntamento dove parleremo delle corone ovali già introdotte oggi.