Che siate atleti élite o amatori, probabilmente desidererete quello di cui sto per parlarvi. CeramicSpeed Driven Project è molto più dell’evoluzione della catena, è un sistema di trasmissione dell’energia umana alle ruote che la manda direttamente in pensione, la catena.

Come? Dimezzando gli attriti e facendo guadagnare decimi preziosi a tutti i ciclisti “pro”. Ecco come funziona il sistema che potrebbe cambiare per sempre il mondo della bicicletta.

CeramicSpeed Driven

CeramicSpeed Driven: addio catena 

Prima di cantare il de profundis alla catena, tanto amata ed odiata nonché, finora, insostituibile compagna di ogni ciclista, va detta una cosa: non abbiamo nulla contro di lei. Soprattutto, le riconosciamo un ruolo quasi poetico nell’essenza stessa della bicicletta: senza, probabilmente, non sarebbe più la stessa.

Messe da parte le dovute premesse, largo alla ricerca di nuove strade, perché no, migliorative.

CeramicSpeed Driven

CeramicSpeed Driven Project è un rivoluzionario concept di drivetrain ciclistico che mutua molto dal mondo automobilistico. Nasce da una ricerca effettuata dalla University of Colorado, con il suo Dipartimento di Ingegneria Meccanica, subito raccolta da CeramicSpeed, azienda che batte bandiera danese.

Ai nordici, si sa, gli sprechi non piacciono almeno quanto invece gustano le biciclette: allora perché buttare tanta energia nel pedalare se poi la metà se la mangia l’attrito?

CeramicSpeed Driven

Come ottenere il 49% in meno di attrito

CeramicSpeed Driven Project ha una caratteristica che, come anticipato, non piacerà ai più conservatori: fa sparire la catena.

Al suo posto, un piccolo, innocente albero di trasmissione. Il movimento centrale, così, invece di ospitare la classica ruota dentata vede un disco pulito che cela 21 cuscinetti ceramici: sono loro a trasmettere la forza impressa dalla pedalata all’albero, che a sua volta la scarica posteriormente.

CeramicSpeed Driven

Su cosa? Come ogni albero di trasmissione che si rispetti, quello pensato da CeramicSpeed termina con una serie di cuscinetti, ognuno dei quali “morde” le dentellature dell’unica cosa che somiglia ad un ingranaggio, montato al mozzo posteriore.

A seconda della distanza dal centro dell’asse di rotazione con cui i cuscinetti agiscono, si cambia marcia, fino a 13 velocità diverse.

CeramicSpeed Driven

Una bici a trasmissione diretta?

Il sistema CeramicSpeed Driven porta con sé una serie di vantaggi, il primo fra tutti in termini di efficienza.

L’eliminazione di catena, ruota dentata e deragliatore spazza via anche gli 8, classici, punti di attrito che, volenti o nolenti, si hanno con una trasmissione tradizionale: in numeri, CeramicSpeed parla di un 49% di attrito in meno rispetto al miglior prodotto sul mercato.

CeramicSpeed Driven

Se dal 1920 ad oggi si potevano definire gli avanzamenti tecnologici in merito alla meccanica ciclistica di tipo “evolutivo”, ossia basati comunque sul medesimo sistema, l’azienda danese parla oggi di soluzione “rivoluzionaria”, con un’efficienza di carico trasmesso pari al 99% di quello impresso ai pedali.

CeramicSpeed Driven ad Eurobike 2018

La presentazione dell’innovativo prototipo passa attraverso Eurobike, la fiera di riferimento per l’industria ciclistica europea.

 

5 COMMENTI

  1. Foto, rendering,video statici…
    Dato che un bel video ad uso recensione non esiste, mi sa tanto di bufala.
    Sbaglio o è l’ennesima marchetta?

    • Buongiorno Enzo, malgrado i materiali visivi a corredo del post siano “statici” ciò non vuol dire si tratti di una “bufala”. In quanto autore dell’articolo mi permetto di farle notare che Driven è, come dice il nome, un “Project” e come tale è stato presentato in forma di prototipo all’Eurobike Award 2018. In tale sede è stato valutato da una commissione di addetti al settore, che lo hanno per altro ritenuto meritevole di un Award. Si tratta di un riconoscimento difficile da “falsificare” e prova pertanto l’esistenza del progetto. A supporto la invito a consultare la pagina dedicata dal produttore a Driven ma soprattutto la galleria dei premi assegnati ad Eurobike 2018 ed il video generale sull’Award, nel quale, ai minuti 1′:57″ e 1′:58″, potrà notare il prototipo presentato e funzionante. Pochi fotogrammi ma probanti del fatto che, per prassi, ci affidiamo a fonti abbastanza sicure prima di scrivere. Cordiali Saluti.

  2. Quando si parla di ceramica si pensa sì alla resistenza ma anche alla fragilità! Osservando tutti quei dentini ceramici sulla ruota posteriore, mah! Poi lavorano con cuscinetti d’acciaio! Sarà vedremo saluti! Un ciclista da sempre classe 1936….

  3. Giuste osservazioni di Roberto che condivido. Ma l’idea della trasmissione è senz’altro sbalorditiva, ora si tratta solo di trovare il giusto compromesso sui materiali da usare. Non ho potuto valutare bene come si sposti il cambio sui rapporti da usare ” in base allo sforzo ” i cuscinetti si spostano bilanciati da una molla ? Cordialità Danilo ex ciclista anni 60-70

  4. Un sistema del genere presenta diversi punti a sfavore, in primis la sincronizzazione della cambiata ( ammesso che abbiano trovato il modo di far scorrere avanti e indietro quell’albero di trasmissione con la rosa di cuscinetti n punta) e già quì sorgerebbe un bel problema, perchè ammesso che si cerchi di replicare la struttuta dei pignoi anche sulla parte interna della corona per dare modo ai cuscinetti ( lato corona di essere sempre in presa sulla stessa) al cabio del “pignone posteriore” si avrebbe una variazione della circonferenza di appoggio della rosa di cuscinetti dell’albero sulla corona) a meno che non abbiano previto un albero telescopico che si allunga o ritrae solo sulla parte posteriore.
    cosi come esposto nelle foto funzionerebbe solo come un monomarcia ( magari per una cronometro potrebbe anche andare) ma per tutti gli utilizzi oltre la cronometro o in pista non vedo un gran futuro per questo sistema di trasmissione, tra l’altro ha una miriade di componenti che ne alzano esponenzialmente la possibilità che si creino dei problemi di incronismo/rottura/usura.

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