Non solo non inquinano ma possono anche depurare l’aria: sempre di biciclette si parla, sulla quali però la municipalità di una delle megalopoli più inquinate del pianeta, Pechino, ripone adesso ben altre speranze che la semplice decongestione del traffico.

Applicare alle bici dei bike sharing pubblici dei sistemi di depurazione dell’aria è un’idea nata in seno ad una società cinese, Tezign, in collaborazione con un designer olandese già noto per simili trovate: Daan Roosegaarde.

L’olandese già nella primavera scorsa aveva parlato di una bicicletta in grado di filtrare l’aria durante l’utilizzo sul canale web TED, rifacendosi al suo precedente progetto Smog Free Project, una torre capace di ripulire 30 metri cubi di aria all’ora.

Pechino – avrebbe affermato Roosegaardeè una città iconica per le due ruote a pedali e la bicicletta può essere proprio la chiave per depurare l’aria cinese. I ciclisti oltre a combattere la mobilità pesante ed il traffico aiuteranno così a migliorare la qualità dell’aria in modo attivo”.

Certo, per abbassare i livelli di polveri sottili, costantemente molto al di sopra dei livelli di guardia, presenti nei cieli delle città cinesi non si può pensare di fare affidamento solo a questo “eco-bici”, per quanto siano numerosi i ciclisti con gli occhi a mandorla.