L’aeroporto internazionale di San Francisco ha in programma di lanciare un piano di assistenza medica in bicicletta entro la fine di marzo. L’aeroporto sta infatti collaborando con il Dipartimento dei vigili del fuoco di San Francisco per portare i medici in bicicletta nei terminal aeroportuali e presso i parcheggi della stazione, dove potranno circolare meglio degli autoveicoli fra i terminals e raggiungere rapidamente chi ne ha bisogno. Si ridurrebbe così anche il numero di volte in cui i soccorsi devono inviare un camion dei pompieri o un’ambulanza per rispondere agli incidenti, liberando risorse per altri usi.

Doug Yakel, un portavoce dell’SFO (San Francisco International Airport), ha detto che il programma intende diminuire il tempo di risposta ai problemi sanitari all’interno della struttura.

 

L’aeroporto pagherà il Dipartimento dei vigili del fuoco per il servizio, che dovrebbe costare $435,789 per un’unità di tre biciclette nell’anno fiscale che inizia il 1 luglio, ma l’obiettivo, come ha ricordato Yakel, è quello di far funzionare il programma entro la fine di Marzo. I paramedici avranno un equipaggiamento all’avanguardia e oltre a rispondere alle emergenze mediche, manterranno i defibrillatori in tutti i terminal e stabiliranno aree di triage in caso di incidenti di massa.

photo credit: ruimc77 Delta at gate (SFO) via photopin (license)

Già il vicino aeroporto internazionale di Los Angeles lanciò il proprio programma pilota di assistenza medica nell’ottobre dello scorso anno, un esempio che il terminal di San Francisco ha tenuto ben presente, come anche, molto probabilmente, dell’iniziativa in corso a Woodstock, in Georgia, di cui ci siamo occupati l’anno scorso, e che per la prima volta metteva i vigili del fuoco in bicicletta per rispondere in caso di primo soccorso.

Al di fuori degli States, sia la Croce Rossa italiana che le pubbliche assistenze israeliane hanno istituito corpi di paramedici ciclisti (pionieristico il caso dei soccorritori di Tel Aviv, in sella ad e-bike equipaggiate di tutto punto).

 

 

Anche nel caso di San Francisco il senso è quello di colmare il divario tra i soccorsi a piedi e quelli motorizzati, una scelta semplice che può fare la differenza tra la vita e la morte, soprattutto in strutture sempre più colossali ma contemporaneamente restrittive e impenetrabili come gli aeroporti internazionali.